Caponatina di Melanzane con Olive Taggiasche. Miss Aubergine is back!

La Caponata di Melanzane è una di quelle preparazioni che, in questo periodo, mi trovo costretta a produrre in quantità industriale. A Casa MG ne andiamo letteralmente pazzi e quando arriva la stagione di Miss Aubergine, la sua presenza in tavola è almeno bisettimanale. Ma, se vogliamo proprio dirla tutta, la Caponatina non è certo l’unico piatto con le gustose melanzane che viene richiesto con una certa impellenza.
Parmigiana allo Yogurt Greco e Pinoli, Melanzanine Ripiene alla Ligure, le Pizza Style e saporiti primi piatti come le Caserecce con Sugo di Melanzana o le Linguine al Cartoccio con Sugo di Palamita, sono i must, irrinunciabili, della nostra estate gourmand.
Se proprio devo fare una scelta, però, opto per lei, la variopinta e profumatissima Caponatina di Melanzane con Olive Taggiasche.
A presto!
Maria Grazia


La Caponata, una storia antica di profumi e sapori 

Sebbene la sua sia una storia antica, l’origine del nome della Caponata rimane incerta. 
Il termine potrebbe derivare da caupona, il nome con cui si definiva la taverna degli antichi romani nella quale veniva preparato un piatto semplice composto da verdure condite con olio e aceto. La melanzana, però, non era ancora conosciuta ed il sedano veniva raramente utilizzato in cucina. 
Durante la dominazione spagnola, la caponata divenne una preparazione riservata ai ceti abbienti. Veniva arricchita con varie tipologie di pesce, polpi, crostacei ed era priva di verdure. Il pesce maggiormente utilizzato era il capone e questa potrebbe essere un’altra delle ipotesi sull’origine del nome della caponata.
Per trovare le prime similitudini con la ricetta odierna, dobbiamo arrivare al 1873, quando il cuoco e letterato Ippolito Cavalcanti la inserì nel suo trattato “/redirect.php?URL=Cucina teorico-pratico col corrispondente riposto“, anche se questa preparazione è ancora molto differente da quella attuale. L’unico elemento che accomuna le due versioni è la salsina agrodolce di accompagnamento.
Secondo l’autore, la caponata andava preparata con fette biscottate e bagnate con olio, aceto bianco, sale, pepe ed ulteriormente insaporita con erbe aromatiche, scarola e lattuga. Infine, secondo una ricetta più elaborata, andava unito pesce a piacere: alici, cefalo, merluzzo o sgombri (ma non il pesce capone).
Nella seconda metà dell’Ottocento, il vocabolario siciliano-italiano di Antonio Traina descrive la caponata come una preparazione nella quale viene utilizzato un particolare tipo di melanzana, carciofi e pesce.
Tornando all’origine del nome caponata, l’Atlante Linguistico della Sicilia ipotizza che la radice cap- faccia riferimento allo sminuzzare, tagliare le verdure.
La ricetta della caponata più conosciuta è quella palermitana, con melanzane tagliate a tocchetti uguali ed olive intere denocciolate e schiacciate. Anche la versione trapanese è molto diffusa e, fino a qualche decennio fa, era uso aggiungere anche le parti meno pregiate del tonno (Trapani è strettamente legata alla tradizione delle tonnare).
(altre informazioni su La millenaria storia della Caponata)
Caponatina di Melanzane 
con Olive Taggiasche
Ingredienti
(per 3 persone)
300 g di melanzane
100 g di pomodori datterini
30 g di Olive Taggiasche
1 cucchiaio abbondante di capperi sottaceto ben sgocciolati
1 cucchiaio di pinoli italiani
1 gambo di sedano
1 piccola carota
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaio di zucchero di canna
2 cucchiai di olio extravergine di oliva della Riviera Ligure
Tagliare a fette non troppo sottili le melanzane e lasciarle, dopo averle salate, a perdere acqua per circa mezz’ora all’interno di un colapasta.
Tostare i pinoli in un padellino dal fondo antiaderente. Lavare le verdure e tagliare a cubetti melanzane, pomodorini, sedano e carota. 
In una padella dal fondo antiaderente ed in un cucchiaio di olio extravergine di oliva, saltare le verdure, ad eccezione dei pomodori datterini. Lasciare insaporire e cuocere fino a quando tutti gli ortaggi non saranno croccanti. 
Unire i capperi, le olive taggiasche ed i pomodorini, facendo cuocere per qualche minuto, aggiungendo, in ultimo, i pinoli tostati.
Nel frattempo, sciogliere a fuoco bassissimo lo zucchero di canna in un pentolino dal fondo antiaderente. Unire l’aceto di mele e mescolare fino ad ottenere una sorta di sciroppo.
Versarlo, infine, sulle verdure, mescolare e servire subito.

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