Non è vero ma ci credo – Un tour alla scoperta dei portafortuna del mondo

Anche se non lo diciamo, siamo tutti un po’ scaramantici. Non ditemi che non avete un portafortuna a cui siete legati. “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male” diceva Eduardo de Filippo.

Cornetto
E’ l’amuleto italiano per eccellenza. Le sue origini sono molto antiche, risalgono al 3500 a.C. quando i popoli usavano appendere fuori dalle caverne corna di animali, sinonimo di prosperità e benessere. Più avanti nei secoli il corno divenne l’elemento ornamentale per i copricapo utilizzati dai vichinghi quando combattevano. Ed è stato spesso associato anche alla potenza sessuale: il corno napoletano rappresenterebbe il fallo di Priapo, Dio della Prosperità, ritenuto dai greci, il protettore dalla cattiva sorte. Nell’Olimpo è anche collegato a Amaltea, personaggio della mitologia greca, dalle cui corna Zeus ottenne la Cornucopia. Si ritrovano anche testimonianze del genere in oggetti ritrovati negli scavi di Pompei ed Ercolano. Ci sono alcune regole però da rispettare: il cornetto deve essere rigorosamente rosso, perché questo è il colore del sangue e quindi della vita; deve essere fatto a mano perché così trasmette tutta l’energia positiva di chi lo ha creato e, cosa estremamente importante, deve essere ricevuto in dono per garantire fortuna e protezione.

Sri Ganesh

Elefante
L’elefante è l’animale più grande e forte del mondo, ma è anche quello più intelligente, tenero, simpatico e saggio. Ma soprattutto è l’animale che, per antonomasia, porta più fortuna. L’origine di questa attribuzione nasce in India e in Estremo Oriente, dove gli elefanti vengono venerati e rappresentati in molte raffigurazioni spirituali. Come Ganesh, il dio indù che viene raffigurato con la testa da elefante con una sola zanna e con il corpo di un uomo obeso ed è considerato il dio della fortuna, del successo e della saggezza. Il suo nome è preceduto dalla parola Śrī che in sanscrito significa splendore. Ganesh è una divinità molto amata e invocata, è considerata di buon auspicio e dona prosperità e fortuna. 

Scarabeo

Scarabeo
E’ diventato il simbolo dell’Egitto, ma anche della resurrezione, tanto che questa tradizione si diffuse velocemente, in seguito, anche tra fenici, cartaginesi, greci, etruschi e, tra i primi cristiani. Il nome deriva dal verbo kheper che significa nascere,  divenire o sorgere ed era associato al dio solare del mattino Khepri, che donava la vita e rappresentava il sacro animale coprofago. Tenere in casa o indossare un ciondolo che lo raffiguri significa ancora oggi proteggersi contro tutti i mali.

Buddha che ride

Buddha che ride
E il portafortuna tipico dell’Estremo Oriente. Il Buddha proprio perché ride, non sarà mai triste e simboleggia felicità e abbondanza. Possedere un ciondolo o avere in casa un soprammobile non può che essere di ottimo auspicio. Se poi è di giada, oltre ad essere simbolo di immortalità, dona coraggio e saggezza. Dicono che se ogni giorno gli accarezzerete la pancia la fortuna aumenterà…Male non fa!

ferro di cavallo

Ferro di cavallo
Il ferro di cavallo è considerato il più universale fra i portafortuna. La tradizione comune è che, per portare fortuna, deve essere appeso ad una porta con le estremità volte in alto, perché al contrario, se le estremità punteranno in basso, porterà sfortuna. Tuttavia, i pareri sono discordanti sia su questo punto. L’origine di questa tradizione deriva dalla leggenda di Saint Dunstan, un fabbro che, nel 959 d.C., diventò arcivescovo di Canterbury. Un giorno si presentò alla sua bottega un tizio con gli zoccoli da cavallo che gli chiese di mettergli i ferri, il fabbro, capendo che si trattava del diavolo, inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo dello stesso. E il diavolo fu liberato solo dopo che ebbe promesso di non entrare mai più in un luogo protetto da un ferro di cavallo sulla porta. Infatti mettere un ferro di cavallo sulla porta d’entrata tiene lontano le forze negative e la cattiva sorte.

Hamsa

Hamsa
L’Hamsa, è un amuleto a forma di palmo di mano, popolare in tutto il Medio Oriente. I musulmani la chiamano Mano di Fatima, e rappresenta un simbolo di libertà, narra infatti la storia di una donna di nome Fatima che sacrificò la sua mano per essere liberata. Mentre per gli ebrei è la Mano di Miriamsorella di Mosè ed Aronne. Cinque (hamesh in ebraico) rappresenta i cinque libri della Torah e simboleggia anche la quinta lettera dell’alfabeto, He, che rappresenta uno dei nomi di Dio. L’Hamsa viene realizzata in ottone, stagno, smalto e altri materiali, anche preziosi come oro e argento, e si trova declinata in gioielli (come ciondoli, collane, orecchini, anelli), su tessuti come pochette, borse, tappeti, arazzi, ma anche su tazze, piatti e bicchieri. E’ riconosciuta come simbolo di protezione e buona fortuna soprattutto per l’universo femminile.

occhio di Allah

Occhio di Allah
L’Occhio di Allah chiamato anche Occhio del Diavolo è un amuleto a forma di occhio, realizzato in vetro lavorato a mano, con cerchi concentrici o forme a goccia in blu scuro, bianco, azzurro e nero. Protegge dalla cattiva sorte, nello specifico dal malocchio, si riferisce al concetto di “occhio per occhio” e ha origini antichissime legate anche alla lavorazione del vetro, arte che era già presente nel 16° a.C. e che si sviluppò in tutto il mondo antico: dalla Mesapotamia all’Egitto, da Cartagine e Fenicia alla Persia e anche nell”Impero Romano. E’ chiamato Nazar in arabo, Nazar Boncuğu in Turchia, e Mati in Grecia. La parola Nazar in arabo significa sguardo o occhio, mentre Boncuk perla. Quindi si può letteralmente intendere come perla dell’occhio. Si trova come ciondolo, nei braccialetti o collane, ma anche su cuscini, portachiavi o semplicemente come oggetto decorativo da appendere in casa.

zampa di coniglio

Zampa di coniglio
Come per altri oggetti propiziatori, la zampa di coniglio è uno dei portafortuna più antichi, la sua origine viene infatti fatta risalire ai tempi dellHoodoola magia popolare sviluppatasi presso la popolazione afroamericana del Sud degli Stati Uniti. La zampa del coniglio è portatrice di buon auspicio e si pensa che aumenti la fertilità, in quanto questi animali sono capaci di riprodursi con grande facilità. Un tempo si diceva che la zampa tagliata doveva essere quella sinistra posteriore di un animale ucciso da una pallottola d’argento durante un venerdì piovoso (preferibilmente un venerdì 13) o la notte di Halloween o in una notte di luna piena e doveva essere tagliata da un uomo strabico, un lupo mannaro o un uomo nubile. Oggi, per fortuna, le zampe di coniglio vengono realizzate in pelliccia sintetica e fungono da portachiavi e souvenir. Pare che anche l’attrice Sarah Jessica Parker ne possieda uno.

ghianda

Ghianda
La ghianda è tra i portafortuna più famosi della Scandinavia. La sua origine è collegata alla mitologia, i vichinghi infatti associavano la quercia a Thoril dio che creava tuoni e fulmini con il suo martello, e poiché questa pianta che produce le ghiande e attira i fulmini per Thor era sacra, si diffuse la convinzione che ponendo una ghianda sulla finestra, la casa potesse essere risparmiata dall’ira divina e naturalmente protetta dai fulmini. Da allora l’usanza di posizionare una ghianda sul davanzale della finestra equivale a proteggere da malattie e dolori e ad accelerare il processo di guarigione. Inoltre una ghianda indossata come un amuleto protegge contro l’invecchiamento ed è di buon auspicio e di augurio di lunga vita.

quadrifoglio @KristerBrandser

Photo Credit @KristerBrandser

Quadrifoglio
Il quadrifoglio è un’anomalia del trifoglio bianco che lo rende particolare con la presenza di quattro foglioline, di cui la quarta più piccola rispetto alle altre. La sua rarità ne ha fatto nascere il mito che trovarne uno sia segno di fortuna e che conservarlo tra le pagine di un libro o sotto il cuscino porti molta fortuna. Ogni foglia rappresenterebbe qualcosa: la prima è per la speranza, la seconda per la fede, la terza per l’amore, e la quarta invece simboleggia la fortuna.

Gris-Gris - @Teogomez

Photo Credit @Teogomez

Gris-Gris
Il Gris-Gris è nato in Ghana, ed è emigrato negli Stati Uniti, nello specifico nello stato della Louisiana. Si tratta di sachet, piccoli sacchettini di stoffa da portare in tasca o in borsa all’interno dei quali sono stati posti, a seconda dello scopo per il quale il Gris-Gris è stato fabbricato, una serie di elementi: erbe, olii, pietre, pezzetti di ossa, terra di cimitero e così via. Per rafforzare il legame tra il sacchettino talismanico e il suo possessore, si può anche personalizzare con altri “ingredienti” come frammenti di unghie, piccole ciocche di capelli e/o una goccia della saliva della persona che dovrà portare il talismano e così via. Fra i poteri del magico sachet, quello di scongiurare il male e procurare la buona sorte, oltre che attirare l’amore, far concludere affari, avere buona salute e perfino far smettere i pettegolezzi.

L’articolo Non è vero ma ci credo – Un tour alla scoperta dei portafortuna del mondo proviene da Isabella Radaelli.

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