La lattuga è l’insalata per antonomasia e in Italia l’insalata è vista se va bene come tappabuchi per i giorni in cui mancano la pazienza e il tempo di cucinare un contorno dignitoso, se va male come il più inoffensivo dei mezzi a disposizione dell’uomo per espiare una dieta a base di zucchero e colesterolo.
Questa ricetta del sud della Corea del sud, che là si chiama sangchu geotjeori (상추겉절이), sembra venire da un altro pianeta. Pur rimanendo molto semplice e rapida nella preparazione, è talmente saporita che non sfigura davvero di fronte a nulla. In più, in un modo che, secondo me, ha dell’incredibile, lo strano intruglio che serve da condimento è in grado di accompagnare la lattuga senza trasformarla in un semplice veicolo di qualcosa di più gustoso, cosa che dalla lista degli ingredienti proprio non si direbbe. Non lo so spiegare: assaggiatela!
Faccio presente da subito che, come quasi tutti i piatti coreani, anche questo contiene molto, molto aglio ed è parecchio piccante; il gusto è forte e certamente non per tutti. Gli ingredienti di base si possono ormai trovare nei supermercati ben forniti.
Bonus: si può facilmente farla poco più calorica di un’insalata completamente scondita. Se qualcuno fosse a dieta…
- Lattuga gentile o altra lattuga tenera: un cespo medio
- Aglio: due spicchi
- Un cipollotto (facoltativo, ma consigliato)
- Cipolla, meglio rossa o comunque da insalata: mezza se piccola, un quarto se grande
- Salsa di soia: due cucchiai
- Zucchero bianco: un cucchiaino, oppure un cucchiaino di miele o di qualsiasi altro dolcificante (anche dolcificante artificiale vero e proprio può andare!).
- Peperoncino: uno o due cucchiai (vedi nota all’inizio della ricetta!)
- Aceto: di mele, di riso, di spirito o di vino bianco (in quest’ordine di preferenza): un cucchiaio
- Semi di sesamo: un cucchiaio
- Olio di sesamo tostato: un cucchiaio (facoltativo, ma consigliato)
- Sale quanto basta, oppure un cucchiaino di salsa di pesce
Il tipo di peperoncino che servirebbe è il gochugaru coreano: si tratta di peperoncini secchi macinati in fiocchi. Da noi si trova in questa forma, più o meno in tutti i supermercati, solamente il pepe di Cayenna, che però è molto più piccante delle varietà coreane e risulterebbe insopportabilmente forte per qualunque italiano nato a oltre trecento kilometri da Catanzaro. Se avete in casa dei peperoncini poco piccanti essiccati, potete tritare quelli in qualche modo, altrimenti sostituiteli con un paio di cucchiai di paprika forte (o paprika dolce con aggiunta di un po’ di peperoncino).
In un’ampia terrina, mescolate assieme tutti i condimenti: salsa di soia, zucchero, peperoncino, aceto, olio di sesamo e salsa di pesce o sale.
Se avete la pazienza, tostate leggermente i semi di sesamo in una padella e schiacciateli un po’ in un mortaio. Se non avete la pazienza, fate a meno e usateli così come escono dal barattolo. Unite la maggior parte di questi al condimento.
Tritate finissimamente l’aglio oppure schiacciatelo o grattuggiatelo e unitelo al condimento. Lavate il cipollotto, affettatelo tenendo anche la parte verde e unite anche questo. Affettate finissima la cipolla e unite pure quest’ultima. Mescolate bene.
Lavate la lattuga e asciugatela bene ma non benissimo: dovrebbe rimanere un po’ bagnaticcia. Strappatela a pezzetti con le mani e versatela nella terrina. Mescolate benissimo e servite immediatamente, spolverizzando con i semi di sesamo rimasti.
Si accompagna bene in particolare alle carni grigliate.
Varianti: A questa insalata si possono aggiungere altre verdure poco saporite tagliate sottilissime, come ad esempio zucchine, carote, germogli di soia. I cetrioli sono un’altra aggiunta comune e molto coreana, come pure lo sono le foglie dell’erba aromatica da noi introvabile che i botanici chiamano Perilla frutescens, dal forte profumo mentolato.