Zuppa di finocchio piselli e broccolo romanesco allo zenzero

Questa zuppa mi ha fatta pensare a quanto le nostre abitudini possano cambiare. Prima di venire a vivere da sola, la zuppa d’inverno (ma anche d’autunno) era un must.La preparavo almeno una volta a settimana ed era perfetta per quando rientravo tardi dallo studio, dopo lezione, e la trovavo tiepida sul fornello ad aspettarmi.Non ero sola, ma mangiavo da sola a un orario improbabile, ringraziando il cielo che qualcuno si preoccupasse di lasciare il tavolo apparecchiato e di accendere il fuoco sotto la pentola per me.Quella zuppa era, più di tutto, un conforto. Da quando vivo da sola invece la zuppa è uscita un po’ di scena e quest’anno l’avrò preparata al massimo 4/5 volte. Non mi piace più? No, anzi. Semplicemente le mie abitudini sono cambiate. Da un anno a questa parte poi lavoro da casa e quando finisco è tardi, ma meno tardi. A volte non ho proprio fame, altre volte mangio le verdure che ho cotto al forno direttamente dal barattolo che ho in frigo. Un scena un po’ triste per qualcuno forse, una volta sarebbe stata triste anche per me visto che ero certa che non avrei mai mangiato niente dal frigo, senza preparare il tavolo, magari in piedi. E invece. Invece le cose cambiano e noi con loro e dopo un po’ che abbiamo smesso di farle ci dimentichiamo di quanto ci piacessero e di quanto fossero belle (se lo erano) o dolorose (se lo erano).E’ la meraviglia della nostra capacità di adattarci che si manifesta che, al tempo stesso, mi conforta e mi spaventa. Dimenticare a volte ci salva, altre volte ci priva di qualcosa. Abituarci a nuovi scenari a volte ci salva, altre volte ci priva di qualcosa. La fortuna è che la nostra memoria di riaccende facilmente, bastano un profumo, un sapore, un luogo e i ricordi ritornano. E quando succede ti chiedi: perché hai fatto passare così tanto tempo? Si Giulia, esatto, perché hai preparato così poche volte la zuppa negli ultimi mesi? Questa è talmente buona, che quasi quasi per rimettermi in pari ne preparo una vasca. Poi surgelo, e passa la paura. Qui trovi le altre zuppette, minestre e cremine che ti scaldano pancia e cuore. Ingredienti per 2/4 persone 2 finocchi200 g di piselli (surgelati o freschi)1 piccolo broccolo romanesco*1 cm di radice di zenzero1 limone non trattatoolio extravergine d’olivasale e pepe *se ti avanzano i torsoli di 2 broccoli o di 1 broccolo e di 1 cavolfiore dopo aver usato le cimette, pelali, tagliali sottilmente al coltello e utilizza quelli! Metti a bollire l’acqua leggermente salata (o se preferisci prepara un brodo vegetale) e versa i piselli. Dopo 5 minuti circa, aggiungi il finocchio tagliato a fette e il broccolo romanesco diviso in cimette (il torsolo andrà pelato e affettato). Porta a bollore e lascia cuocere le verdure unendo altro liquido se necessario. Quando tutto sarà morbido tieni da parte un po’ di liquido e frulla la zuppa insieme allo zenzero a fettine e la scorza di limone grattata (se non vuoi frullare lo zenzero puoi inserirlo nel brodo dall’inizio e poi levarlo oppure grattugiarlo e spremere solo il succo). Regola di sale se necessario e di liquido in base a quanto densa ti piace la zuppa (ognuno ha i suoi gusti, a me piace densa). Servi la zuppa con un filo d’olio a crudo e una macinata di pepe. Se ti piace, arricchisci con barbabietola cotta a vapore a dadini, foglie di broccolo al forno e barbe di finocchio.

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