Uno dei ricordi di bambina che ho nella mente è mia nonna materna al tavolo della cucina a tirare la pasta con il mattarello. Mia nonna era una bravissima sfoglina e la sua pasta era così sottile che leggevi attraverso le pagine di un libro.
Anche mia mamma era una brava sfoglina, ora ha quasi 88 anni e la pasta la tira con la nonna papera a motore, ma ricordo anche lei con i mattarello in mano e il panetto di pasta.
Lo strudel era uno dei cavalli di battaglia di mia mamma, riusciva a stendere la sfoglia del dolce tanto sottile che ricordava la pasta di mia nonna. Iniziava a stenderla con il mattarello e poi, come da ricetta, piano piano con il dorso della mano la tirava fino ad ottenere un velo simile a quello di una sposa.
Ora io non sono così brava ma devo dire che mi arrangio abbastanza e anche il mio strudel, come quello di mamma, ha una sfoglia croccante ma leggera e sottile, sembra quasi pasta sfoglia.
N.B. : lavate bene le mani e infarinatele. appoggiate nuovamente la sfoglia sul canovaccio e iniziare a farcire, lasciando libero un bordo di pasta tutto intorno, dapprima spennellandola con il burro fuso e cospargendola con il pangrattato. Fare qua e la con il cucchiaio dei mucchietti di marmellata . Aggiungere le mandorle e l’uvetta e spolverizzare con lo zucchero. Aiutandosi con il canovaccio, arrotolare lo strudel, chiuderlo ai lati cercando di non toccare mai la pasta ma utilizzare sempre il telo per lavorare e adagiarlo sulla teglia precedentemente foderata di carta forno.
Con la punta di un coltello praticare dei tagli lungo il dolce, in modo da consentire al vapore che si forma all’interno di fuoriuscire e non far rompere la sottile crosta che avvolge il ripieno.
Spennellare con latte o a scelta burro sciolto. Cuocetelo a forno moderato (180°) per 50-60 minuti.
Sfornarlo e dopo 10 minuti adagiarlo su un piatto da portata, spolverizzarlo con zucchero a velo e servirlo sia tiepido che freddo a seconda del vostro gusto.