Guida al giro del mondo

Oggi una recensione di un libro di viaggi, anzi del Viaggio, quello intorno al mondo, tanto per vedere se è vero che la terra è tonda,  per vedere se ce la fai, in fondo: per vedere.
E anche per sentire l’aria che si muove. Da ovest verso est, un budget di 10.000 euro e 6 mesi di tempo per due amici. Accada quel che accada, di altro e di altri che si alterneranno sui vari palcoscenici. Intendiamoci, senza villaggi che villaggi non sono; solo voli Low cost e casuali, locande e appartamenti senza una guida né in ciccia né di carta. E proprio per questo che il libro stesso è una guida come tale si annuncia.
Per noi di Loveat la domanda sorge spontanea: mangiare e bere in questo giro del mondo succederà? Sicuro. Sacco vuoto non sta in piedi, figuriamoci se se si muove… E come? Ecco una traccia interessante: normalmente.
In questo strombazzare continuo di eccellenze del territorio, rarità sibaritiche testimoniate da foto chirurgiche, la normalità è un porto sicuro dove tutti noi possiamo ritrovarci a tutte le latitudini addirittura mentre i fusi cambiano. Eccovi quindi al via di una fondue di quotidiano altrove e di quel famoso “pizzico di avventura” che smuoverebbe dalla poltrona anche un baobab…
Il menù inizia con un bicchiere di Pigato. Si sfiorano delle ostriche ma poi si attraversano patatine con paprika, kit kat e Madeleine.Arriva quasi subito l’Africa con il suo tè alla menta e la tajine con….chianti. E un doppio zero che non è farina…Turni di jamon iberico e sardine, formaggio fresco e il trasversale pollo, asado o in mezzo a spezie orientali. Detto così alla rinfusa può anche farvi ritrarre, ma in poche pagine tutto si metterà infila e sembrerà fatto apposta e ammodo per intrigarvi.
Chissà cosa succederà quando ordinerete un “completo” alla pizzeria Banchero?
Sinceramente vi invidio quando ingrasserete panza e occhi di cioccolata e churros al fascinoso caffè Tortoni a Buenos Aires.
Non da meno l’Ecuador dove i drink vanno giù da dio al bar “dios no muere”. Appunto.
Viaggiare, e anche leggere, come tante altre cose, mette sete. E a Cuba la sete va a nozze immaginate come…
Reggaeton e ceviche de pescado erano nello stesso posto? boh ..chiediamolo alla Mulata che è sull’etichetta del rum bianco…

Il tempo per un gelato Coppelia per un corso di tombeur de chicas e senza accorgervene salterete a un sushi in Giappone e poi su ravioli al vapore di Busan e fusilli alle zucchine bevendo Calvados in casa di un gentile francese marito in forse di una crudele coreana. Ora il corso è di cucina ma siete in Vietnam ..e che succederà di passaggio a Bangkok fra ladyboys e bancarelle di street food?
Nella “città del leone”ci si “fionda” al Raffles per bere un “Singapore Sling”: è solo per la giusta traduzione o… per quali altre ragioni? .
Altre stazioni qua e là, a macchia di leopardo anche dove i leopardi non ci sono e  siete già tornati in Portogallo al suono di baccalà, patate, olive e vinho tinto
Gran finale sulle autostrade del sud della Francia per festeggiare i 100.000 km di una vecchia R4, con Champagne francese Cuvée Van Gogh.
Vi gira la testa? beh, è un giro del mondo no?
Ah già… che buffo, dimenticavo, io sono stato in tanti posti ma dentro un libro non c’ero mai stato, e qui, in qualche posto, ci sono anche io, reduce da un baule di ricordi comuni di un viaggio-madre del 1976,  tratteggiato con varie licenze poetiche, ma questa guida al giro del mondo, del tutto reale,  non si preoccupa della verità storica o anagrafica quanto piuttosto di curiosità  e immaginazione. 
Tutto un altro passo.

Guida al giro del mondo, Bompiani
Nanni Delbecchi


Francesco Funaioli

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