2 Maggio, l’Italia nel Piatto: Aperitivo
Un tempo girando nei vicoli dei nostri borghi era facile vedere sulla tavola, dato che le porte erano sempre aperte, una bottiglia di vino e del salame. Era un modo per salutare chi passava ma soprattutto per ristorare e stuzzicare la fame degli uomini che tornavano dal lavoro prima della cena. E questo stuzzichino era diverso a seconda della stagione: in inverno vino con salame e murunedhi (gnocchetti fritti realizzati con farina, olio e vino); in primavera buhularu (guanciale) con fave e pecorino; in estate qualcosa di fresco come l’insalata di cetrioli e di pomodori e in autunno si iniziavano ad assaggiare le provviste sott’olio e sotto sale. Un aperitivo particolare era quello che si gustava la mattina di Pasqua: cuzzupa con salame casareccio; dolce e salato. Qualcosa che aspettavamo con ansia e golosità e che io ancora oggi preparo perchè è un modo per non dimenticare la mia identità.
Questo modo di intrattenersi, di spizziculiari come dicevano gli antichi potrebbe in parte assomigliare all’odierno aperitivo almeno per la valenza sociale che lo contraddistingue; la diversità sta nel fatto che non sostituiva il pasto principale come avviene più spesso oggi. Comunque l’aperitivo o apericena come si è soliti ormai chiamarlo si prepara con le nostre provviste, con gli immancabili fritti e gli appetitosissimi salumi e formaggi. Un posto importante lo detiene la nduja, il piccantissimo salume che dà gusto ad ogni piatto.
Per questo appuntamento ho pensato di presentarvi alcuni aperitivi che potete gustare nei locali più caratteristici ma soprattutto nelle cene familiari
1) Ecco il classico tagliere con alcune delle nostre eccellenze gastronomiche: salsiccia, pecorino, caprino, pomodori secchi, pancetta, olive nere infornate e uova farcite con nduja.
2) La mattina di Pasqua le nostre nonne tagliavano la cuzzupa a fette per gustarla con le salsicce ormai stagionate. Chiunque passava per dare gli auguri trovava questo stuzzichino sulla tavola.
3) In primavera prima e dopo cena era abitudine assaggiare le fave fresche accompagnandole con salsiccia, guanciale e pecorino locale. Il tutto innaffiato da un buon bicchiere di vino della casa.
4) E poi in estate la regina resta la fresa acconzata secondo quanto si ha a disposizione e secondo l’estro della cuoca, i piatti della tradizione come la peperonata, i pipi e patati e i pomodori in insalata hanno il sopravvento.
E adesso andiamo a spizziculiari nelle altre cucine d’Italia
https://profumiecolori.blogspot.com/2022/05/i-sapori-del-garda-e-di-funes-in-un.html
https://www.profumodisicilia.net/2022/05/02/aperitivo-siciliano/