L’Italia nel Piatto, 2 Aprile: “Mamma, ho fame”
“Il cestino infilato al braccio era un vezzo da signorine al quale non avrei mai rinunciato”.
Ognuno di noi ha nel proprio cassetto un cibo che ha in sè dei profumi e dei ricordi che con un solo morso hanno la capacità di portarti indietro nel tempo. E questo cibo per me è la cuzzupa che a seconda dei territori in Calabria prende nomi diversi: sgute, ‘ngute, cudduraci, cuculi. Ma qualsiasi nome abbia questo dolce rappresenta la Pasqua, per essere corretti la mia Pasqua, prima di essere stata soppiantata da uova di cioccolato e colombe. Ma ne siamo proprio certi?
Nomi diversi ma anche impasti diversi: possono essere infatti lievitati o biscottoni di frolla.
Ingredienti
150 gr di sugna oppure 100 ml di olio evo
Per decorare: uova sode e diavolini colorati
Mettete in una ciotola capiente la farina, al centro versate le uova leggermente sbattute, la sugna sciolta e tiepida, il limone grattugiato, lo zucchero e l’ammoniaca sciolta in un poco di latte tiepido. Impastate e se l’impasto vi sembra duro aggiungete del latte. Fate riposare per mezz’ora in frigo. Trascorso questo tempo fate le forme che più preferite, ma ricordate che su questi dolci pasquali bisogna incastonare le uova sode, sempre in numero dispari però! Quindi rivestite le teglie con carta forno, adagiate le sgute, spennellatele con il latte oppure con l’uovo sbattuto e decoratele con i confettini colorati.
Infornate a 180° per 15/20 minuti fintanto che diventano dorati.
E adesso in giro per le altre cucine italiane
Valle d’Aosta: Coniglietti di Mecoulin di Cogne
Piemonte: Tramezzini alla piemontese con salsa tonnata e uova sode
Liguria: Le allegre paparelle …di riso
Trentino Alto Adige: Wurstel sfiziosi con crauti
Veneto: Cicchetto: uova ripiene di primavera
Friuli Venezia Giulia: Lecca lecca di frico friabile