Tra i trulli della Valle d’Itria
Arriviamo nel pomeriggio sotto una pioggerellina fine ma con il sole in sottofondo , lasciamo l’autostrada e dopo alcuni chilometri imbocchiamo Valle D’Itria , famosa per i Trulli , queste piccole casette fatate che non vedo l’ora di vedere
Ci inoltriamo in questo dedalo di contrade e stradine , tutte fiancheggiate da muretti a secco per chilometri e chilometri con una meta precisa , un piccolo trullo ci aspetta per la notte e a un tratto eccoli ….. queste piccole costruzioni tonde con il tetto a cono in pietra a secco che terminano con un pinnacolo , che belli , che emozione poterle toccare .
Ce ne sono ovunque , visto che erano le casette dei contadini con il loro terreno coltivato a ulivi o pascolo per le mucche che daranno il latte per le mozzarelle
I muri del trullo sono di un bianco accecante e costruite in blocchi di pietra calcarea fino a raggiungere lo spessore di un metro e piu’ , questo consente di mantenere il caldo in inverno e assicurare il fresco in estate , hanno una porticina e solo una finestrella piccolissima , dentro è un unica stanza con un soffitto conico alto 5 metri .
Noi dormiremo in un trullo siamese perche’ è un insieme di tre piccoli trulli , uno per la cucina , uno per la camera e uno per il bagno , le porticine sono basse e bisogna fare attenzione alla testa , ma all’interno tutto è molto confortevole
Una passeggiata al tramonto per vedere il colore di questa terra , un color ruggine intenso che fa risaltare sia il verde degli ulivi che il bianco dei muretti a secco e incontriamo Bartolo che ci aspetta in fondo alla strada .
Bartolo è un casaro , è una forza della natura e ti coinvolge nei suoi racconti fino a invitarci la mattina dopo alle 7 per vedere come fa i nodini di mozzarella e la ricotta nel suo piccolo caseificio familiare
Ci addormentiamo in un trullo nella campagna della Murgia , al sicuro come in una tana e in piu’ il disegno religioso che abbiamo sul tetto ci assicura protezione e fortuna ;
La mattina ancora assonnati abbiamo visto Bartolo all’ lavoro nel caldo della stanzetta dove lui tutte le mattine affonda le mani nella pasta filata bollente , guardiamo tutta la sua maestria nel lavorare con gesti antichi , tramandati e …. certo che poi l’abbiamo assaggiato , il famoso nodino di mozzarella pugliese appena fatto e
ancora ricordo il sapore di latte caldo mentre un nuovo giorno cominciava .
Una ricetta tipica pugliese non poteva mancare e visto che abbiamo la mozzarella faremo i Rustici Leccesi ;
In Puglia i rustici sono preparazioni salate cotte al forno o fritte che si mangiano a qualsiasi ora del giorno , senza apparecchiare e senza cucinare ti tolgono la fame con gusto
In Puglia sono uno street food e non esiste bar o gastronomia che non li venda a turisti e locali , semplici gli ingredienti e semplice anche farli a casa
RUSTICO LECCESE
Ingredienti per 4 persone
- 460 g pasta sfoglia rettangolare
- 100 g mozzarella
- 100 g pomodori pelati
- 200 ml latte intero
- 25 g burro
- 20 g farina
- sale noce moscata pepe
Procedimento
Iniziamo facendo la besciamella con il burro a scaldare e una volta sciolto aggiungere la farina in una volta sola , fare cuocere un paio di minuti sempre mescolando e aggiungere il latte caldo . Con la frusta mescolare rapidamente e in un minuto la besciamella è fatta , sale pepe e un pizzico di noce moscata , mettere da parte a raffreddare
Preparare la mozzarella sfilacciandola con le mani e aggiungerla alla besciamella fredda
Preparare i pomodori pelati tagliati a fette , lasciali dentro un colino cosi saranno piu’ asciutti
Stendere la pasta sfoglia e con un coppa pasta o uno stampo di circa 10 cm ritagliare piu’ cerchi possibili , non rimpastare i ritagli rovinerete la sfogliatura
Calcolate sempre i dischi in numero pari , in quanto uno fara’ da base al ripieno che sara’ una cucchiaiata di besciamella e mozzarella con sopra un po di pomodoro e l’altro andra’ a chiudere il tutto spingendo bene con le dita sui bordi , io ho usato anche i rembi di una forchetta per essere piu’ sicura
Spennellate i rustici con un tuorlo d’uovo e infornate per 25 min a 190 gradi
Mangiare tiepidi