Dando un’occhiata, anche distratta, all’archivio delle mie ricettine, appare subito evidente la predominanza dei primi ed in particolare della pasta.
E per non smentirmi, anche la proposta di oggi è un primo piatto che ho preparato un paio di settimane fa in occasione di un pranzo in compagnia di un’amica.
Circostanza improvvisata, a causa di un ragguardevole acquazzone che ci aveva costretto a cancellare la prenotazione di un tavolo in trattoria e a rimanere a casa.
Così, mentre la mia gentilissima ospite pensava al dolce (un tiramisù molto light e decisamente buono), utilizzando due dei carciofi destinati alla preparazione di una torta salata per la cena, io preparavo quello che è stato un vero e proprio esperimento last minute e che da oggi va ad inserirsi nella lunghissima lista dei piatti di pasta del blog archive.
Così, mentre la mia gentilissima ospite pensava al dolce (un tiramisù molto light e decisamente buono), utilizzando due dei carciofi destinati alla preparazione di una torta salata per la cena, io preparavo quello che è stato un vero e proprio esperimento last minute e che da oggi va ad inserirsi nella lunghissima lista dei piatti di pasta del blog archive.
Buona settimana!
Maria Grazia
Le Trofie
La Tradizione pastaia ligure vanta formati ormai noti oltre i confini nazionali…
Pansoti, Trenette, Croxetti, Corzetti, Trenette Avvantaggiate, fino ad arrivare alle Trofie, uno dei simboli del ricco panorama gastronomico della Liguria.
Le Trofie (Troffie o Trofiette) hanno la forma di piccoli girelli con le due appendici affusolate e la misura ideale non deve superare i 4 cm di lunghezza).
Per realizzarle è necessaria una pazienza certosina. Ineguagliabile l’abilità e la precisione di chi ancora si dedica alla produzione manuale di questa
Pur essendo uno dei capisaldi della cucina genovese e ligure, le Trofie, fino alla metà del secolo scorso facevano parte esclusivamente del panorama gastronomico del Golfo Paradiso, tra i borghi marinari di Sori, Recco e Camogli.
Il termine Trofie era comunque noto a Genova, anche se, fino alla metà degli anni Sessanta appunto, si riferiva ad un altro formato di pasta, gli gnocchi, preparati con acqua e farina bianca o di castagne e, da inizio Ottocento, con le patate.
La classica arricciatura degli gnocchi veniva effettuata con la pressione delle dita ed in maniera tale da rendere la pasta il più sottile possibile, in modo da velocizzarne la cottura.
(fonte, Papille Clandestine; “Trofie – Dal Golfo Paradiso la Storia di una Pasta Mediterranea“, di Sergio Rossi, Sagep Editore)
Trofie con Carciofi, Patate
e Salsa di Pecorino e Basilico
Ingredienti
(per 4 persone)
320 g di Trofie fresche
2 patate di montagna
3 carciofi sardi
20 g di pinoli italiani
10 foglie di basilico (zona di coltivazione: Genova Prà)
60 g di Pecorino Fiore Sardo DOP
1 spicchio d’aglio
5 cucchiai d’olio extravergine di oliva della Riviera Ligure
sale
Pelare le patate, tagliarle a cubetti e cuocerle a vapore per circa 10 minuti.
Privare l’aglio della radice interna e rosolarlo in due cucchiai di olio extravergine di oliva, schiacciarlo e toglierlo.
Unire i carciofi precedentemente mondati, tagliati a metà e poi in quattro spicchi.
Farli saltare a fiamma vivace per qualche minuto e salare. Aggiungere i pinoli e cuocere per circa tre minuti.
Farli saltare a fiamma vivace per qualche minuto e salare. Aggiungere i pinoli e cuocere per circa tre minuti.
Frullare tre cucchiai d’olio extravergine di oliva insieme alle foglie di basilico e al Pecorino Fiore Sardo fino ad ottenere una salsa liscia e cremosa.
Unire al condimento di carciofi e pinoli le patate a cubetti, le trofie lessate piuttosto al dente, qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Unire la Crema di Pecorino e Basilico, far saltare qualche secondo e servire.