Tarte Tatin ai pomodorini con crumble aromatizzato al limone e basilico

Meno male che c’è la musica!
Non ho un genere preferito, nè un solo cantante: mi piace variare in funzione del momento.
Quando vado a correre ho bisogno di canzoni che mi diano la carica, che siano come benzina e risveglino i miei muscoli rendendoli scattanti. 
E allora ecco che il rock di Bon Jovi, dei Goo Goo Dolls, di Ligabue ma anche il genere un pò disco pop che va tanto di moda ora (ma che in genere, proprio perchè non sono un’amante della discoteca o serate tipo, non ascolto quasi mai) si susseguono a random nella mia playlist.
Poi ci sono le canzoni stagionali: quelle allegre che ti fanno venire voglia di ballare per l’estate e la primavera, quelle un pò più malinconiche ma non troppo in autunno, e poi ovviamente Micheal Bublè e i classici di Natale che mi trasformano in un’ elfa canterina per tutto il periodo natalizio.
Ma se c’è una cantante che, pur non conoscendo tutte le sue canzoni, mi fa sempre emozionare, è Fiorella Mannoia.
La adoro.

Complice il fatto che dopo aver preso la patente, il primo “viaggio lungo” l’ho fatto in compagnia di mia zia e dei successi della Mannoia che ci hanno fatto cantare a squarciagola per tutto il tempo allentando la mia tensione, da quel momento ho imparato ad amare le sue canzoni e a riflettere sui testi.
Non sono molti oggi gli artisti che permettono di meditare sul significato delle loro canzoni, mentre invece le sue sono poesia, anzi, filosofia di vita.
Con la zia e la mamma, lo scorso 18 maggio siamo state al Teatro degli Arcimboldi ad assistere al concerto di Fiorella, il “Combattente Tour”; è stata una emozione unica.
Da qualche giorno ero un pò triste, stavo attraversando un periodo piuttosto difficile a livello emotivo a causa delle incertezze che il futuro mi prospetta; le parole di quelle canzoni, soprattutto di “Combattente”, “I miei passi” e “I pensieri di Zo” mi hanno fatto riflettere: perchè continuare a stare in ansia e a prendermela per un futuro che non è immediato e farà sempre in tempo a cambiare? Perchè bruciare ogni singolo momento felice continuando a rimuginare impedendomi di gioire assaporando ogni piccola cosa che la vita mi mette davanti?
Perché impedirmi di vivere con gioia ed entusiasmo il presente, anticipando il futuro ed essendo in perenne ansia, o ripensando al passato e agli errori commessi demoralizzandomi sempre di più?
Non ha senso, vuol dire non volersi bene e io non voglio sprecare più un attimo di questo presente luminoso che certo avrà momenti più scuri, ma a tempo debito verranno affrontati.

Cantare a squarciagola le parole profonde delle canzoni della Mannoia insieme alla mamma e quella fortissima donna, a quella combattente  che è mia zia e che sempre mi ha spronato a lottare, che ha sempre creduto in me, che ha la forza di un uragano e il sorriso sempre radioso come il sole, tanto contagioso che anche chi non la conosce si sente subito a suo agio e si innamora del suo buon umore, mi ha fatto reagire, mi ha sollevato da terra e riempito di nuovo ossigeno.
Ora sono pronta a spiccare di nuovo il volo, come la fenice.

Ingredienti 
  • Un rotolo di pasta brisèe (tonda)
  • 320 g di pomodorini ciliegino
  • 1 cucchiaio raso di zucchero
  • Due pizzichi di sale
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva 
  • La buccia grattugiata di mezzo limone
  • 4 fette di pane raffermo
  • Uno spicchio di aglio
  • Pepe
  • Sale
  • 30 g di pinoli
  • Un ciuffo di prezzemolo
  • Qualche fogliolina di basilico 
Preparazione
Iniziate a lavare i pomodorini e a tagliarli a metà.
Disponeteli in una teglia foderata con carta da forno con il dorso rivolto verso il basso. Devono essere il più vicino possibile in modo da evitare la presenza di spazi tra l’uno e l’altro.
Cospargete con un 3-4 cucchiai d’olio, il sale, lo zucchero e qualche fogliolina di basilico precedentemente lavato.
Fateli cuocere a 180 °C per 45 minuti fino a quando saranno caramellati e il succo si sarà completamente asciugato (se così non fosse cercate di toglierlo con un cucchiaio).
Lasciate raffreddare e nel frattempo preparate il crumble. 
Fate scaldare l’olio in una padella antiaderente, aggiungete uno spicchio di aglio, il pane tritato grossolanamente, la buccia grattugiata di un limone precedentemente lavato, il prezzemolo tritato, i pinoli, il sale e un pizzico di pepe.
Fate dorare il crumble senza farlo bruciare, spegnete il fuoco, eliminate l’aglio, lasciate raffreddare e aggiungete qualche fogliolina di basilico.
Ora versate il crumble sui pomodorini, riempite bene gli spazi e sistemate i pomodori nel caso si siano spostati.
Ricoprite il tutto con la pasta brisèe in modo tale che sia a contatto con i pomodori; create un cordone con i bordi della brisèe rivolto verso il fondo della teglia, bucherellate con i rebbi di una forchetta e fate cuocere per 20 minuti a 180°C aumentando a 200°C a metà cottura.
Capovolgete delicatamente la Tarte tatin su un piatto e servite tiepida.

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