I sapori della cucina mediterranea
Molti palati oggi non conoscono proprio quel gusto raffinato della ricetta di epoca. Però sia il giovane che l’anziano quando assaggiano l’intingolo che è stato elaborato con ingredienti genuini e creato da una forte inventiva come era di uso durante le scorse generazioni, ne rimangono entusiasti e cercano di conservarsi nelle loro cucine questi valori.
La Dieta Mediterranea
Dopo la Seconda Guerra Mondiale gli americani cercarono di ristabilire le nostre condizioni sociali e sanitarie col Piano Marshall e ci consigliarono cibi sostanziosi e
grassi. Ma nel 1952 Ancel Keys, uno studioso di malattie cardiovascolari notò che nei paesi bagnati dal Mare Mediterraneo le malattie cardiache erano minori rispetto
quelle di altri paesi. Volle farne un attento studio e venne alla conclusione che la dieta povera della Campania rallenta la formazione del colesterolo nel sangue e non danneggia troppo le arterie, al contrario della dieta ricca dei paesi super avanzati
industrialmente.
La dieta povera è a base di pasta, verdura, frutta, olio di oliva e pesce; quella ricca è formata da carni rosse, liquori, alcol e grassi animali. Sono questi che tendono a depositarsi nelle arterie occludendole. Fu così chiamata Dieta Mediterranea la dieta povera consigliata dopo questi studi. E’ opportuno quindi rispettarne i suggerimenti ed evitare l’uso giornaliero dei grassi animali, che invece venivano consumati frequentemente dalle passate generazioni. Però è anche opportuno tener presente che l’alimentazione dell’uomo deve essere varia, completa di tutto quello che la natura gli offre. Importante è non esagerare negli alimenti nocivi, anche perché non esiste al mondo una cosa in cui sia bene esagerare…
La semplice preparazione praticata sull’ingrediente genuino rende queste tartine deliziose e di alto livello .
Preparazione.
Per 14 tartine al salame :
mezza pagnotta rustica,
salame napoletano g 100,
burro fine g 60.
Tagliare a fettine sottili la pagnotta acquistata un paio di giorni prima.
Togliere loro la crosta e, con un coltello, sagomarle per renderne 14 pezzetti sottili e rettangolari, di cm. 3×5. Sopra un tagliere tagliuzzare con un coltello il salame già reso a fette sottili.
Montare con un cucchiaio di legno il burro tolto dal frigorifero 3-4 ore prima, riversarlo sul tagliere contenente il salame e impastare i due
ingredienti.
Spalmare questo amalgama sui pezzettini di pane formando
con la punta di un coltellino delle “virgole” verso l’alto.
Sistemare le tartine su di un vassoio rettangolare su cui sia stato poggiato un tovagliolo.
Unirle alle tartine dell’Ottocento descritte più avanti disponendo ciascuna qualità nella propria fila.
Fonte: http://blog.giallozafferano.it/lacucinaedonna/tartine-dellottocento/
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