Pitta chianota

…nella piani di Gioia Tauro ci sono gli uliveti più belli e più antichi d’Italia, alberi di quindici, venti metri e sotto quel tetto argenteo, l’oro degli agrumeti, arance e mandarini profumati e sotto ancora, in un mutar di verdi e di marroni, gli orti, i rampicanti, i prati d’erba tenera già fioriti di margherite a marzo… ( Giorgio Bocca )

Questo incipit per spiegare che con il termine ” chianota ” si indicano le olive di questi alberi maestosi, che si trovano nella Chjiana, la seconda pianura calabrese dopo quella di Sibari, nota per essere la pianura olivicola più produttiva d’Italia. Olive piccolissime, non più di 2 gr, che vengono utilizzate quasi esclusivamente come olive da frantoio  ma che possiamo trovare anche essiccate e in salamoia e che sono l’ingrediente indispensabile per ” lo stocco alla troppitara ” o per la ” struncatura “. 
Piante secolari  che presentano degli enormi tronchi intrecciati.  Pensate che a Cittanova esiste un ulivo che è alto 30 metri ed ha una circonferenza di 16 mq! Un ciclope, come del resto tutti i suoi simili, che rischiano, ahimè, la tratta!  Infatti li espiantano e li trapiantano, a prezzi elevatissimi, nei parchi del centro-nord. Un sacrilegio, considerando soprattutto che queste piante monumentali sono il simbolo del sudore e delle battaglie sostenute dai braccianti per rivendicare i loro diritti e la loro dignità.


( uliveto della Chjiana )


E adesso vediamo come preparare questa buonissima pitta calabrese

Ingredienti
per la pasta:
500 gr di farina ( io di semola rimacinata )
50 gr di strutto oppure olio evo
10 gr di lievito di birra 
sale q.b.

per il ripieno:
500 gr di scarola
100 gr di provola
50 gr di pecorino grattugiato
olive nere snocciolate
capperi sotto sale
filetti di sarde salate
4/5 pomodori maturi
3 uova sode
sale
olio evo

Preparazione
Impastate la farina con lo strutto, il sale e il lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida, aggiungendo altra acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo che metterete a lievitare in un luogo tiepido.


Mentre l’impasto lievita pulite la scarola e fatela lessare in acqua salata. Una volta pronta scolatela e con le mani premetela per togliere tutta l’acqua. Sciacquate bene i capperi per togliere il sale;
tagliuzzate le olive; tagliate la provola a dadini; sfilettate le sarde salate dopo averle lavate e tamponate con carta assorbente da cucina; tagliate a spicchi i pomodori.


In una ciotola unite la scarola con le olive, i capperi, le sarde salate, i pomodori, il pecorino e un paio di cucchiai di olio evo. Mescolate bene. 


Adesso prendete la metà dell’impasto lievitato e foderate una teglia precedentemente unta con olio, distribuite il ripieno e sopra disponetevi le uova sode tagliate a rondelle e la provola e ancora pecorino.




 Coprite con il resto dell’impasto tirato in una sfoglia sottile con il mattarello saldando bene i bordi. Ungete d’olio la superficie premendo con le mani per assestare il ripieno.

Infornate infine a 200° nel forno già caldo per 20/30 minuti. La pitta sarà pronta quando la sua superficie sarà dorata. Fate raffreddare e poi…Buon appetito!!!!!!!!!!!!!




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