Benvenuti!
Notate qualcosa di nuovo? Ma si certo, Favole a Merenda ha cambiato aspetto! Non solo, ora è su Ifood e io sono entusiasta di iniziare questa nuova avventura con fantastici/che compagni/e di squadra!
Devo ancora prenderci bene la mano, quindi abbiate pazienza se noterete qualche cosa di strano, degli errori o qualche malfunzionamento sul blog in queste prime settimane: sono ancora in fase di collaudo! Anzi, se me lo fate notare ve ne sarò grata! Sono davvero contenta di aver avuto questa possibilità; ricordo che quando aprii Favole a Merenda e iniziavo a dedicarmi alla cucina, sbirciavo tra i blog di Ifood per trarre ispirazione e mi lasciavo incantare dalle fantastiche fotografie, dal foodstyling, dai post e dalle invitanti ricette che venivano proposte. Perciò grazie Ifood per avermi reso una piccola parte di voi. E ora, per celebrare questo nuovo inizio vi regalo una ricetta strepitosa che ha fatto impazzire tutti coloro che l’hanno assaggiata. Gli ingredienti di questo dolce sono davvero un’ode all’autunno; se chiudete gli occhi e vi lasciate coccolare dal profumo che vi inebrierà le radici, vi sembrerà di essere proiettati in un bosco, anzi in un castagneto in cui gli unici rumori che sentirete saranno quelli della natura: il cinguettio degli uccellini, il vento freddo che soffia scompigliando e giocando con i vostri capelli, lo scalpiccio dei vostri passi sulle foglie secche in cui si nascondono grossi ricci che racchiudono gustose castagne da far bollire o meglio ancora, da arrostire sul caminetto la sera. Adoro momenti come questi. Fino a qualche anno fa andavo spesso in montagna con i miei genitori a raccogliere le castagne; papà ci insegnava a raccoglierle senza pungerci le dita; “Schiacciate i ricci coi piedi, così si aprono e raccogliete le castagne!”. Poi le incideva e la sera le arrostivamo sul caminetto.
Quando ero bambina il nonno invece le arrostiva nell’orto, su un “barbecue” improvvisato, e io e Silvia aspettavamo insieme a lui che si cuocessero. Col freddo che faceva nel novembre di una quindicina di anni fa, le caldarroste erano una manna per le mani infreddolite. Ci piaceva un sacco farle saltellare da una mano all’altra per farle raffreddare e poterle mangiare senza bruciarci la lingua, ma prima di intiepidirsi ci voleva del tempo! E allora ci divertivamo a far uscire “il fumo” dalla bocca e a vedere se era più denso di quello delle castagne che scoppiettavano nella pentola. La nonna invece, memore della sua infanzia durante la guerra, ci racconta che ogni mattina la sua mamma preparava a tutta la famiglia ciò che di più sostanzioso si poteva avere durante il rigido inverno sulle Alpi Orobie; la pappa di farina di castagne, o “papa de schelt” come si dice in dialetto, ossia una polenta di farina di castagne che si lasciava indurire per inzuppare nel latte, costituiva la loro colazione e doveva fornire le energie necessarie almeno fino a cena. Oggi la nonna la prepara a noi; a me è sempre piaciuta un sacco, non solo per il sapore dolce amaro, ma perchè questo dolce-amaro ricorda proprio la storia di questo piatto.
Ma ora tocca a me!
Io ho preparato invece una frolla a base di farina di castagne e mi sono divertita a farci biscotti e crostatine ripiene di mele, frutta secca, uvetta, il tutto caramellato nello sciroppo d’acero. Ho voluto racchiudere l’autunno in un dolce insomma.
150g
farina di castagne
130g
farina 00
100 g
zucchero semolato
120g
burrofreddo da frigorifero
1
uovo
1/2cucchiaino
lievito per dolci
1pizzico
sale
1cucchiaio
olio extravergine(se necessario)
2
melegolden
150g
frutta secca(noci, nocciole, mandorle)
80g
zucchero semolato
3cucchiai
sciroppo d’acero
80g
uvettaammollata in acqua
1noce
burro
1spolverata
cannella
Aggiungete l’uovo leggermente sbattuto e il burro a pezzetti.
Impastate bene fino ad ottenere un panetto omogeneo,
Avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Fate tostare la frutta secca tritata grossolanamente in una padella antiaderente; aggiungete l’uvetta, le mele a dadini, una noce di burro, lo zucchero, la cannella e lo sciroppo d’acero e fate caramellare.
Con la pasta frolla avanzata tagliate delle losanghe e decorate le crostatine, oppure chiudetele con un disco di frolla da incidere al centro.
Fate cuocere a 180°C in forno già caldo per 45 minuti.