MANGIA CIO` CHE LEGGI #129: tartellette di meliga con crema di cioccolato bianco e cuore di more da "l’uomo dei sogni" di Estelle Hunt

Il web e i social sono spesso demonizzati ma a me hanno permesso di avvicinare l’autrice di “Emmeline“, prima attraverso la mia rubrica #mangiaciòchelleggi e poi su facebook. E’ iniziata una grande amicizia, ci sentiamo ogni giorno e io la sento come una sorella anche se non ci siamo mai incontrate di persona. Proprio per questo non vi farò la mia recensione per questo suo nuovo romanzo (se volete leggerla andate sul mio goodreads) perché sarei molto di parte, però vi racconterò come è nato questo dessert legato a “l’uomo dei sogni”, ultimo romanzo appena pubblicato da Estelle.

Devo fare una piccola premessa: ho letto tutti i romanzi di quest’autrice e tutti mi sono piaciuti quindi ho voluto inserirli nella mia rubrica, ma non è mai stato facile per il tipo di piatti citati, all’apparenza semplici ma spesso insidiosi. E’ stato il caso dei cestini di cioccolato bianco di “ritrovarti ancora” o della pizza bianca di “la notte del cuore”, per non parlare dei macaron di “devotion”.

Ogni libro mi ha messo alla prova, mi ha obbligato a studiare ingredienti e metodi culinari nuovi. Spesso scherziamo insieme su questa cosa tanto che quest’estate quando ha iniziato a scrivere l’uomo dei sogni, Estelle mi ha annunciato che avrei scelto io il piatto da citare nella storia, così da facilitarmi la vita, unica condizione è che ci fossero le more. Presa dall’entusiasmo e dalla gratitudine per questo onore, ho accettato senza considerare che il libro sarebbe uscito a gennaio. Tutto bello e facile, ma le more a gennaio?? Quindi in linea con la tradizione, posso affermare che anche questo #mangiaciòcheleggi dedicato a Estelle Hunt mi ha fatto disperare a suo modo, per fortuna ho trovato delle more italiane fuori stagione nel mio supermercato di fiducia in tempo per preparare queste meravigliose tartellette. Altro discorso è per la crema la cioccolato bianco, inizialmente doveva essere una crema la mascarpone, poi all’ultimo ho cambiato idea, ho voluto fare la sborona e cimentarmi con la tanto di moda namelaka, non sto a raccontarvi la storia di questa crema, googolate e avrete tutte le risposte. Vi basti sapere che è senza uova, facilissima da preparare nonostante il nome esotico, ma sopratutto buonissima! Se avete già letto l’uomo dei sogni, saprete esattamente dove si trova questo dolce nel romanzo, se invece dovete ancora leggerlo, immaginate la base di meliga e le more come Manuel e la crema come Linda, avrete bene chiaro cosa aspettarvi da questa favola romantica. 
INGREDIENTI per 8 tartellette:
per la crema (namelaka)
  • 350 g di cioccolato bianco di buona qualità
  • 200 ml di latte intero
  • 10 g di glucosio o di miele delicato
  • 2 fogli di colla di pesce, 4 g
  • 400 ml di panna fresca freddissima
  • scorza grattugiata di un limone bio
per la base di meliga
  • 100 g di farina di mais fioretto
  • 150 g di farina 0
  • 50 g di maizena
  • 130  g di burro
  • 130 g di zucchero di canna
  • 2 tuorli
  • un pizzico di sale
  • scorza grattugiata di mezzo limone bio
  • burro e farina di meliga q.b. per gli stampi
per la decorazione 
  • 16 more
  • zucchero a velo q.b.
  • scorza grattugiata di mezzo limone bio

La prima cosa da fare, con un giorno di anticipo è la crema di cioccolato bianco (namelaka) perché si prepara in pochi minuti ma deve riposare un giorno in frigorifero.
Spezzettate il cioccolato bianco e mettete i fogli di colla in ammollo in una ciotola piena d’acqua fredda.
Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria, molti utilizzano il microonde per questa operazione, ma il cioccolato bianco è traditore, brucia in un attimo, quindi mi affido ai metodi tradizionali.

Scaldate il latte, quando inizia a sobbollire, unite la colla di pesce strizzata e mescolate per farla sciogliere. Versate il composto sul cioccolato insieme al glucosio, mescolate accuratamente ed infine unite la panna sempre mescolando.

Passate il composto con il minipimer, tenetelo sul fondo della ciotola così da non creare troppa aria nel composto, otterrete una crema liquida ma che velerà il frullatore. Unite infine la scorza del limone e mescolate per inglobarla nella crema. Coprite con la pellicola trasparente a contatto e ponete a riposare in frigorifero per un giorno.

Impastate tutti gli ingredienti della base di meliga con un robot da cucina, lavorate alla massima potenza fino a che gli ingredienti formeranno un unico agglomerato. Lavorate ancora il composto con le mani, avvolgetelo in pellicola trasparente e ponete a riposare con la crema in frigorifero. L’impasto necessita minimo 30 minuti in frigo, ma se ci resta di più non succede nulla, al massimo tenetelo 30 minuti a temperatura ambiente prima di stenderlo con il mattarello.

Accendete il forno a 180° statico, imburrate le formine per le tartellette e infarinatele con un po’ di farina di meliga. Dopo aver steso l’impasto con il mattarello con uno spessore di circa mezzo cm, tagliate dei dischi di pasta usando gli stampi come misura. 
Foderate poi con la pasta tagliata le tegliette, schiacciate bene con le dita sul fondo, ritagliate gli eccessi di pasta dal bordo e bucherellate con una forchetta il fondo.

Coprite le tegliette con un pezzetto di carta stagnola e infornate per 10 minuti; rimuovete la carta argentata e con il dorso di un cucchiaio schiacciate giù il fondo delle tartellette, cuocete ancora per 10 minuti. Sfornate e fate raffreddare le tartellette nella teglia, solo dopo dovrete estrarle altrimenti se fate questo passaggio mentre sono calde rischiano di rompersi.
Prendete la namelaka e noterete subito la magia, dopo un giorno di riposo avrà preso una consistenza cremosa e vellutata, trasferitela in una tasca da pasticcere con bocchetta grande e liscia. Riempite le tartellette con tanti ciuffetti di crema.
Disponete su ognuna 3 more lavate ed asciugate con carta da cucina, decorate con una spolverata di zucchero a velo e una grattata di scorza di limone.

Prima di servire fate riposare ancora le tortine per almeno 30 minuti in frigorifero.
Si conservano per qualche giorno sempre in frigorifero. 
Dolci, friabili, vellutate e sensuali come questo libro meraviglioso di Estelle Hunt.
Se avanzate della crema, potrete semplicemente gustarla al cucchiaio, se invece avanzate dell’impasto utilizzatelo per cuocere dei biscottini.

SINOSSI E LINK D’ACQUISTO:
Quanto fa male sotterrare un sogno con le proprie mani?

Manuel vive alla giornata. Ha tagliato i ponti con il passato e seppellito ogni ambizione. Non ha una casa, non cerca una relazione stabile, non ha progetti per il domani.
Linda ha rinunciato a tutto, pur di rimanere accanto alla famiglia e sostenerla in un momento di difficoltà. Tuttavia, quanto potrà resistere, a soli venticinque anni, costretta in una vita di sacrifici?
L’incontro con Manuel risveglierà il suo cuore intorpidito, alimentando fantasie e timori, ma un ostacolo insormontabile si erge tra loro: è Giulia, la bellissima, effervescente e indomabile sorella minore di Linda. Mille incomprensioni le dividono e non potrebbero essere più diverse, ma per una volta hanno poggiato gli occhi sul medesimo obiettivo: lui.

Cosa succederà se una donna che ha perso la speranza, un uomo disilluso, una passione dirompente si ritrovano in un luogo sospeso nel tempo dove anche i sogni più nascosti possono avverarsi?

Dall’autrice di Emmeline e Rehab, una nuova, sensuale storia d’amore.

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

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