Ma quanto è sexy una risata?

Tema ostico per questa sfida n.61, lanciata da Susy May del Blog Coscine di Pollo, vincitrice della sfida 60 delll’MTC. Tema non nelle mie corde. Non la ricetta, ma l’accostamento all’argomento.

Sexy. Cosa è sexy? Sono del segno della Vergine. Razionale dicono, che con difficoltà si lascia andare. E questo non è già un buon inizio. Poi l’età, i figli, il lavoro usurante, i mille problemi della quotidianità, Cosa rimane del “sexy”? Calzettoni e pigiama di flanella?
E il film. Quale film? Non vado quasi mai al cinema, purtroppo. E l’attore, che deve essere sexy? Che da razionale che sono mi dico subito che un attore, che finge non può essere sexy, perchè la “falsità” uccide la sensualità.

Ma che sfida sarebbe se fosse facile? E ci ho provato. Sia chiaro senza nessuna velleità di poter vincere.

Allora ho scelto.
Essenziale nella scenografia, perfetta. Set poco accogliente, attore che non mi è mai piaciuto fino al 1980, quando è uscito dal suo cliché di belloccio inespressivo, sempre uguale, arma alla mano.

Non questo attore

 

Ma questo Sean Connery. L’attore dei cinquant’anni suonati e oltre. Sarà l’eta che mi fa apprezzare la “gallina vecchia”? L’età mia si intende.

Insomma Gugliemo da Baskerville nel film “il nome della rosa” girato tra l’11 novembre 1985 e il 10 marzo 1986, quando Sean Connery nato nel 1930 aveva 55 anni.

A Guglielmo vengono affidate le indagini sugli omicidi occorsi per impedire che venisse alla luce il perduto libro secondo della Poetica di Aristotele, che tratta della commedia e del riso. Un’opera pericolosa per la Chiesa perché vi si esalta l’umorismo che “uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c’è più la necessità del timore di Dio”

E quanto è sexy una risata?

Veniamo al mio tiramisù

Tutto auto prodotto perché si sa che in un convento i fratelli producono tutto, figuriamoci nel 1327 e in una Abazia così sperduta e isolata.

I savoiardi:

140 g di albumi a temperatura ambiente
90 g di tuorli a temperatura ambiente
85 g di farina Verna
5 g di sale
50 g di miele

Immaginando che lo zucchero non fosse ancora alla portata della cucina del convento l’ho sostituito con il miele. Riscaldate il miele con un cucchiaio di acqua. Montate a neve fermissima gli albumi aggiungendo a filo lo sciroppo di miele.
A parte sbattete i tuorli, poi uniteli agli albumi delicatamente con una spatola in modo tale da non smontarli.
Aggiungete metà della farina e incorporate delicatamente al composto, poi unite l’altra metà e procedete allo stesso modo.
Mettete il composto in un sac-à-poche con bocchetta liscia del diametro di 1 cm circa e preparate le teglie coperte di carta forno, stendete il composto in strisce di 5-6 cm ciascuna. e qualche d’una tonda di 5 cm di diametro. Mettete in forno preriscaldato a 200° per circa 10 minuti.

Mascarpone (ripreso dalla rubrica Mtchallenge “Tips&Tricks”

500 ml di panna fresca
1 cucchiaio di succo di limone

Versate la panna fresca in una ciotola di vetro o in un tegame di acciaio inox e fate cuocere a bagnomaria fino a che non raggiunge la temperatura di 85°C. Unite il succo di limone e mescolate bene: la panna inizierà ad addensarsi. Continuate a cuocere a 85°C per circa 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Togliete la ciotola dal bagnomaria, coprite e fate raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigo, per 12 ore: al termine di questo riposo, la panna si sarà ulteriormente addensata.
Trasferitela in un colino a maglie fitte, rivestito di un canovaccio pulitissimo e posto sopra ad una ciotola o scodella. Chiudete il canovaccio legando i quattro lembi con un elastico e appendetelo con un cucchiaio di legno sopra una pentola dai bordi alti, in modo che resti appeso, che raccoglierà il siero che colerà durante il riposo. Lasciate riposare altre 24 ore in frigorifero, alla fine la parte solida restante sarà il mascarpone.

Bagna alla cicoria

Acqua tiepida
Cicoria solubile

Scaldate l’acqua e quando inizierà a bollire, levate dal fuoco e aggiungete uno o due cucchiaini di cicoria solubile e mescolare.

Crema al Mascarpone

Mescolare il mascarpone con il miele, la cannella, il ginepro e l’anice.

Per il montaggio


Il tiramisù riprende la forma della Biblioteca in cui è custodito il libro di Aristotele.

Per bagnare i savoiardi, immaginando che il caffè non fosse ancora arrivato in Italia, ho usato la cicoria, un’erba con cui spesso veniva sostituito il caffè in tempi di povertà, che ben si addice ad un convento. Far scivolare la crema al mascarpone fino a coprire, tutti i savoiardi. Fare strati di biscotti inzuppati nella cicoria e crema. Decorare con briciole di savoiardi e frutta secca pestata al mortaio.

con questa ricetta partecipo alla sfida 61 di Mtchallenge

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