Compleanno in piazza a chiedere la carità per il Malawi

È stato un 87 esimo compleanno inusuale per Antonio Lamera, noto volto del gruppo di ricerca «Stezzano, La storia». Già perché questa volta i regali, anziché riceverli, li ha donati. Nella mattinata del 22 febbraio ha pensato bene di ritagliarsi un paio d’ore per sostare su una panchina in piazza della Libertà, a pochi passi dalla villa comunale, con uno scopo benefico: raccogliere fondi per la missione di Marina Zanotti, un’infermiera italiana da anni impegnata in Malawi con bambini disabili spesso emarginati e con persone affette dall’Aids.

«Avevo letto su Facebook dell’iniziativa di qualcuno che per regalo di compleanno aveva aperto una sottoscrizione per fini umanitari – spiega Lamera -. Così mi sono detto: perché non potrei farlo anche io? Ma anziché usare i social, che per me sono sempre stati asettici e impersonali, ho voluto metterci la faccia, come si usa dire ora, e mettermi in gioco. Da tempo conosco Marina Zanotti, operante da oltre vent’anni in Malawi per la cura e l’assistenza ai bambini disabili, tramite due carissimi amici di Trescore Ezio e Angy che da una decina di anni vanno laggiù a dare una mano. Tornati nel dicembre 2021, mi avevano raccontato delle difficoltà che stanno incontrando. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il sapere che le ultime offerte inviate a Marina per l’acquisto di giochi per bambini, atti a far fare loro ginnastica riabilitativa, sono stati usati per acquistare cibo per loro. Se poi aggiungiamo che da un paio di mesi la natura si è scatenata su quelle plaghe (colpa anche nostra che la stiamo rovinando), è stato naturale per me intraprendere questa iniziativa».

Marina Zanotti, da anni dedica tutte le sue energie ad assistere i malati di Aids, nella zona di Mangochi. Per svolgere la sua grande opera umanitaria necessita di medicine, beni di prima necessità e di un importante aiuto economico per sostenere le spese di trasporto degli ammalati negli ospedali della zona. Intanto è stata garantita la copertura delle spese per i corsi di formazione di addetti all’assistenza e alle cure palliative. Marina ha anche affittato dieci campi da coltivare a mais acquistando sementi e fertilizzanti, procurando manodopera e tutto quanto necessario.

«La terra laggiù è molto povera – prosegue Lamera -. Si deve usare del fertilizzante per poterla far fruttare e ottenere così l’alimento base, il Chimanga, una specie di granoturco bianco. Per un campo che possa dar da mangiare a una famiglia, ne serve un sacco al costo di circa 50 euro; una cifra che corrispondente a un mese e mezzo di lavoro. Il prezzo purtroppo è schizzato alle stelle, compresi anche gli speculatori. Metodo che anche laggiù hanno imparato dai bianchi! Questa iniziativa di farmi regalare dei contanti per il mio compleanno ha però aggiunto dei fini che assolutamente non mi aspettavo. Innanzitutto, per parafrasare una celebre frase toscana, ho risciacquato i panni in Stezzano. Inoltre ho ritrovato tanti amici che non vedevo da tempo. A questo proposito devo dire che la piazza è tornata all’antico suo modo di esistere: il cuore del paese. Infine, ho scoperto la nuova passione di Enzo Bionda, antico partecipante al Gruppo di ricerca Stezzano la Storia e neo pensionato. Per farla breve, il progetto che avevo sottoposto a due amministrazioni passate (senza successo) di scrivere un libro fotografico sul nostro paese, ha preso nuovo impulso e accentuato il suo interesse. E lo ha preso in mano con entusiasmo».

L’iniziativa solidale di Lamera per il Malawi ha riscosso un ottimo successo con 395 euro raccolti da 26 donatori: «Sinceramente non mi aspettavo un ritorno così consistente – esclama lo storico -. Considerando la brevità del lancio dell’idea e la mia poca fiducia in Facebook, è stato bellissimo e gratificante. Una avvisaglia avrei dovuto capirla; appena messo l’annuncio sui social, dopo pochissimo tempo mi ha risposto Erika Pizzetti, chiedendomi se la Marina che menzionavo era la stessa che conosce lei e mi ha proposto di trovarci per parlarne. Un contatto in fieri che, salute permettendo di chi lo eseguirà, dovrebbe portare un bell’aiuto per Marina».

Conclude Lamera: «La chiusa non può essere che un grande ringraziamento a tutti coloro che si sono prestati con conquibus e parole».

Laura Ceresoli

(Tratto da Prima Bergamo del 4 marzo 2022)


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