La farinata di ceci



Farina di ceci, acqua, sale e olio: pochi ingredienti poveri, anzi poverissimi, che messi insieme danno vita a un piatto che, con piccole varianti, attraversa tutta l’Italia, dalla Liguria dove si chiama farinata di ceci o fainà, passando per la Toscana che la chiama cecìna o torta, fino ad approdare in Sardegna dove tra Alghero e Sassari, prende il nome di fainè. E non posso non citare le panelle di ceci siciliane, che sono però fritte nell’olio anziché cotte in forno. La farinata di ceci è un cibo democratico, facile da fare, che si conserva a lungo e sazia altrettanto a lungo. Agli ingredienti base, che sono quelli liguri, che danno vita a una sorta di torta salata bassa e profumata talvolta al rosmarino, si sono aggiunte varianti regionali con pepe nero, acciughe e cipolle. La versione che vi propongo è quella originale ligure, che è pressoché identica alla cecìna che ho mangiato qualche settimana fa a Pistoia. Impossibile sbagliare, e vedrete che vi piacerà moltissimo. L’unica cosa è che la farinata, per essere saporita e con la giusta consistenza, ha bisogno di un tempo di riposto dell’impasto di almeno 12 ore, quindi tenetene conto se decidete di prepararla. E’ bello portare in tavola la teglia con la farinata già divisa in fette e accompagnata da formaggi, salumi, verdure e un calice di bollicine per un aperitivo rustico e informale tra amici. Vi divertirete di certo. Buona giornata!

Ingredienti per una teglia (testo) da circa 30-32 centimetri di diametro:

  • 300 grammi di farina di ceci
  • 1 litro di acqua fredda
  • 150 millilitri di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe, quanto basta
  • Rosmarino fresco, quanto basta

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Mettere in una ciotola capiente la farina di ceci, versare a filo l’acqua fredda mescolando con una frusta in modo da non formare grumi e ottenere dapprima una pastella liscia e spessa e poi, via via che si aggiunge l’acqua, un composto molto fluido, praticamente liquido. Salare, pepare a piacere e coprire con pellicola per alimenti. Lasciare riposare per almeno 12 ore: vi suggerisco di prepararla nel pomeriggio se volete mangiarla l’indomani a pranzo, in modo che possa riposare tutta la notte. Il riposo è fondamentale sia per il sapore sia per la consistenza. Schiumare eventualmente la superficie ogni tanto durante il riposo.

Preriscaldare il forno a 220 gradi statico.

Trascorse le 12 ore, unire l’olio mescolando sempre con la frusta per alcuni minuti in modo da amalgamare l’olio all’impasto (ovviamente olio e liquido si separano rapidamente, quindi cercate di emulsionarli il più possibile), quindi versare il composto nel testo, che dovrà essere abbastanza ampio da far sì che la farinata sia piuttosto bassa. Infornare immediatamente per 15 minuti. Io servo la farinata calda o tiepida, e spolverizzo la superficie con fior di sale, pepe nero macinato fresco e un po’ di rosmarino. Buon appetito!

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