I mastazzoli


2 Dicembre, L’Italia nel Piatto: Dolcetti e biscotti preziosi



I mostaccioli, ma per noi calabresi mastazzoli, sono dei biscotti originari di Soriano, un piccolo borgo della provincia di Vibo Valentia. Sono dei dolci rituali tipici della tradizione  a base di miele e farina sapientemente modellati dalle abili mani dei maestri mastazzolari.
Sono biscotti compatti, duri, delle forme più svariate ( più di 50 ) e decorate con carta stagnola colorata. Per avere un’idea di cosa siano i mostaccioli basta sfogliare il Vocabolario del Dialetto Calabrese di Luigi Accattatis: Mustazzuolo o Mostacciolo ” dolce introdotto dagli arabi e che si fa di fior di farina impastata con miele o vino cotto, condito di varie spezie e cotto in forno. Il popolo usa questa specie di berlingozzo più che altro nei maritaggi.” 
Prima ancora Gerhard Rohlfs, studioso tedesco, nel Dizionario Dialettale delle Tre Calabrie ( 1934 ) li cataloga come ” specie di dolci di farina impastati con miele e mosto cotto”.
In ogni caso l’origine è incerta e si perde nella notte dei tempi. Una leggenda più credibile racconta che un monaco della Certosa di Serra San Bruno rivelò la ricetta dei mostaccioli ai frati del Convento di San Domenico, sorto a Soriano nel 1500 e questi poi insegnarono l’arte agli artigiani locali. Ancora oggi il maestro artigiano viene chiamato “ u monacu ” e  San Domenico è diventato il protettore dei mastazzolari.
Pochi però sanno che un tempo, quando la Calabria era Magna Grecia, questi biscotti venivano offerti agli dei pagani, come ex-voto ed avevano grosso modo le forme di oggi.  Lo racconta con grande precisione Teocrito, un poeta vissuto tre secoli prima di Cristo.
Le forme dei mastazzoli sono particolari: animali, figure religiose ed umane, forme libere ed ex-voto come forma di ringraziamento per una grazia ricevuta. Esiste anche il mastazzolo con la forma di San Domenico!
Ma ciò che incanta è la bravura dei maestri mastazzolari che a mani nude realizzano  con la tecnica dell’intaglio delle vere e proprie opere d’arte che spesso chi compra non  mangia: sono duri ( vengono anche chiamati spaccadenti ) e hanno bisogno di tempo per ammorbidirsi e poi, come dicevano gli antichi, guardandoli ti vengono in mente solo cose buone. Quindi, perchè mangiarli?
Ma adesso è tempo di prepararli i mastazzoli secondo la mia versione, l’originale è segretissima! Ma se capitate qui in Calabria troverete questi biscotti al miele nelle fiere: l’ambulante li tiene in una ” cascia ” ( cassapanca di legno ), proprio come un tesoro.

Immagine presa dal web



Ingredienti
500 gr di farina 00
450 gr di miele, io di castagno 
50 ml di vino cotto oppure vino liquoroso
2 tuorli d’uovo
1 cucchiaino di bicarbonato
stagnola colorata

Preparazione
Setacciate la farina in una ciotola ed aggiungete il bicarbonato. Unite i tuorli e una parte del miele sciolto precedentemente a bagnomaria. Mescolate e poi aggiungete il resto del miele e il vino cotto. Impastate con le mani e aggiungete altra farina se l’impasto risulta appiccicoso. Una volta ottenuto un impasto omogeneo iniziate a modellarlo nelle forme più svariate. 


Infornate a 175° per 30 minuti circa, fintanto che i mastazzoli non avranno un colore dorato. Non appena saranno pronti pennellateli, ancora caldi con il miele e decorateli con le cartine colorate.

Lasciate asciugare e consumateli quando sono freddi.



Potete conservare i mastazzoli per un mese chiusi nelle scatole di latta.



E adesso in giro nelle altre cucine d’Italia

Valle d’Aosta: Baci di dama
Piemonte: Margherite di Stresa
Liguria: Canestrelli di Arenzano
Lombardia: Le offelle di Parona
Trentino – Alto Adige: Rumkugeln
Veneto: I pevarini, biscotti al pepe
Friuli – Venezia Giulia:Esse di Raveo
Emilia Romagna: Zuccherini bolognesi
Toscana: Biscotti di Prato
Marche: Beccute, i biscotti marchigiani con la farina di mais
Umbria: Tozzetti allo zafferano umbro
Lazio: Tozzetti viterbesi con cioccolato e nocciole
Molise: Ceppelliate di Trivento
Abruzzo: Mostaccioli abruzzesi
Campania: Biscotti amarena
Puglia: Le intorchiate
Basilicata: I ficculi, taralli dolci all’anice
Sicilia: Reginelle siciliani, i biscotti al sesamo
Sardegna: Pastissus

L’Italia nel piatto: https://litalianelpiatto.blogspot.com/

https://litalianelpiatto.blogspot.com/2018/12/dolcetti-e-biscotti-preziosi.html







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