Il carnevale impazza e io che faccio? Mica mi vesto in maschera e vado a festeggiare, no no, io mi chiudo in casa a friggere, una situazione decisamente meno caotica. Non ricordo nemmeno l’ultima (e forse unica?) volta che sono stata a Venezia per il carnevale, diciamo che non è la mia festa preferita, come del resto Natale, Capodanno, Pasqua, ecc ecc in pratica non me ne piace nemmeno una!
Però se c’è da cucinare qualcosa di particolare non mi tiro mai indietro e quindi anche quest’anno ho scelto come unico giorno dell’anno dedicato alla frittura un giorno vicino alla fine del Carnevale, così sono sicura che non dovrò replicare. Non perché il fritto non sia buono eh! E come potrebbe essere, ma solo perché non è molto salutare, quindi lo evito.
Però dai, un giorno all’anno si può fare, ma anche due eh, scelta libera, non voglio essere tropo rigida, se mangiamo bene tutti i giorni, un po’ di fritto due volte all’anno ce lo possiamo concedere.
Quest’anno è la volta dei galani vegan, o frappe che dir si voglia. L’anno scorso invece mi sono dedicata alle frittelle vegan. I galani vegan sono venuti favolosi, le frittelle vegan erano irresistibili, quindi non so cosa consigliarvi, scegliete in base alle vostre preferenze, o preparateli entrambi :)
L’olezzo del fritto vi accompagnerà per qualche giorno ma poi se ne andrà, giuro ;) E Niente, che altro dire? Non sono difficili da fare, basta una macchina per tirare la pasta sottile, la mia arriva fino a 9 e io mi sono fermata a 7, per me così sono perfetti, più sottili direi di no! Per il resto un semplicissimo impasto da far riposare un po’. L’olio per la frittura deve essere alla giusta temperatura, se è troppo caldo diventano scuri in un attimo essendo sottili, quindi cercate di mantenerlo in temperatura (circa 175°) e vi verranno perfetti.