Crostata d’Autunno

Ottobre. È tornato l’autunno con la sua magia, i suoi colori, atmosfere a volte malinconiche ma che si trasformano in momenti di gioia e risate se condivisi con le persone giuste.
Castagnate imminenti, passeggiate lungo le vie di Milano, attraverso i sentieri di Parco Sempione che iniziano a colorarsi di sfumature arancioni, rosse e dorate, il profumo della zucca che cuoce nel forno, il tepore di una casa pulita, accogliente, calda dopo i primi freddi della stagione, profumata da candele e magari torte di mele o biscotti alle nocciole che avvolgono e coccolano più di una coperta.

E poi il calore delle certezze, delle vittorie in cui non credevi di riuscire e che ti ti permettono, finalmente, di dire “ce l’ho fatta, nonostante tutto, ci sono riuscita e sono fiera di me”. Certezze che ti stimolano, che ti spronano a dare il meglio, ogni giorno, perché non vuoi smettere di essere orgogliosa di te, delle tue vittorie, di quasi sacrifici, battaglie, lacrime nascoste e poi sfogate quando ormai era troppo tardi, vuoi essere al meglio, vuoi dare il massimo, sempre. E ci sono riuscita, e sono felice.

Per me questo autunno inizia all’insegna della felicità, della soddisfazione professionale e personale, delle sfide, dei progetti, della curiosità e della voglia di imparare, mettermi alla prova, crescere e migliorarmi sempre; dei sorrisi e delle risate con le Amiche di sempre, quasi sorelle, e altre nuove e altrettanto speciali ed indispensabili; dell’amore della mia famiglia, sempre presente  e vigile; di una casa che sta nascendo diventando sempre più accogliente È solida, dello sport a cui non potrei mai rinunciare ma in cui voglio migliorarmi sempre di più allenandomi con consapevolezza e metodo per ottenere risultati sempre migliori, dei viaggi che sogno da sempre, e infine di me stessa.

Si, perché ora tocca a me, ora mi concentro su me stessa e sui miei obiettivi, su ciò che mi fa stare bene e mi riempie di gioia. Ora tocca a me, per me stessa, per ciò che mi rende felice e migliore, per le persone che amo e  che sempre ci saranno.
Prima di lasciarvi con la prima ricetta d’autunno, voglio però salutarvi con una riflessione scritta qualche giorno dopo  il ritorno dal viaggio che mi sono regalata durante l’estate e che spero sia solo il primo dei molti che vorrei fare.
Vi sto portando a Santorini, l’antica Atlantide, un’isola che speravo di vedere da tanto tempo e con cui saluto ufficialmente l’estate 2018 per dare il benvenuto dall’autunno.

“Viaggiare è come una droga: una volta che inizi ne diventi dipendente. Torni da un posto e subito vorresti prendere un volo per chissà dove, basta che sia altrove, basta che ti permetta di conoscere persone, culture, storia, tradizioni, natura; che ti faccia divertire e scattare una marea di foto, anche improbabili, per conservare il ricordo quando la nostalgia inizierà a farsi sentire. Io ho appena lasciato un’isola che profuma di bouganville e di eucalipto, di sabbia nera, acqua verde e cristallina, di natura selvaggia e storia, di tradizione e turismo.

Lascio la musica allegra del sirtaki che accompagna le cene nelle taverne greche a base di moussaka, souvlaki, tzaziki, pita e pesce alla griglia, la ninna nanna che culla con la voce delle onde del mare, e il silenzio assordante dell’antica Thira e di Nea Kameni battute dal vento del nord che non si stanca mai di soffiare. Lascio una terra in cui ogni opposto trova il suo completamento: un’isola nata nell’acqua limpida dell’Egeo, distrutta dal fuoco e infine rialzatasi dalle ceneri che l’avevano sepolta.

Un luogo in cui il bianco e il nero dominano incontrastati, l’uno tanto luminoso da accecare, risplende sulle cime delle scogliere, nei villaggi e nelle città a picco sul mare, puntellato di cupole azzurre e blu; l’altro ruvido, tagliente, caldo, si espande lungo le spiagge e le isole di Nea Kameni, Palea Kameni e Thirassia. Un luogo in cui antico e moderno si fondono armoniosamente generando atmosfere chic nelle lussuose suites de Imerovigli, di Oia e Fira, regalando il lato un po’ più turistico, divertente, glamour e un po’ mieloso costruito quasi appositamente per le coppiette, con panorami e tramonti indescrivibili sulla Caldera.

Gli stessi che, con uno spirito diverso e più adrenalinico, più riflessivo, più consapevole, si possono contemplare dalle rovine dell’antica Thira, dalla piccola Pyrgos, dalle terre fumanti del Vulcano, da dove, a picco sull’ infinito e al cospetto della potenza della natura, con occhi sgranati per la meraviglia e ammutoliti da una bellezza così rara e semplice, ci si rende conto di quanto piccoli siamo rispetto al mondo, eppure, da sempre artefici (non solo distruttori) di capolavori.

Santorini per me è stato questo, un viaggio all’insegna del divertimento, della riflessione, dell’avventura, in cui parti aspettandoti di arrivare in una bomboniera e poi, per fortuna, non trovi solo una maschera di lusso ma anzi, cerchi proprio la semplicità e la genuinità, la vera Santorini, quella da scoprire, quella autentica, che profuma ancora di Storia e natura selvaggia. Ed è così che torni davvero appagato e innamorato di Thera, perché a parte i meravigliosi tramonti, le spiagge nere, le città bianche e patinate, hai conosciuto la sua vera essenza, i suoi abitanti che ti conquistano con la loro autenticità, la loro semplicità, la loro capacità di darti tutto pur avendo davvero pochissimo, eccezion fatta per una terra che è ricca nelle sue radici immateriali, nel suo passato e nel mito che la avvolge”.

“In tempi posteriori […], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte […] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve.” – Platone.

Crostata d’Autunno

Porzioni8 persone
Tempo di preparazione60 minuti
Tempo di cottura30 minuti

Ingredienti
Per la past frolla alle nocciole

Per la copertura

Istruzioni
  1. Tritate finemente le nocciole riducendole in farina.
    Lavorate il burro morbido con lo zucchero, aggiungete le uova leggermente sbattute, la farina, le nocciole tritate, il sale, la vanillina e il lievito per dolci.

  2. Impastate bene il tutto fino a quando non avrete ottenuto un panetto omogeneo.
    Lasciatela riposare in frigorifero per almeno un’ora coperta con della pellicola trasparente.
    Ungete e infarinate una tortiera di 24 cm di diametro.

  3. Stendete poco più di metà della pasta frolla ad uno spessore di 3-5 mm e con quanto avanza decorate a piacere la crostata dopo aver bucherellato il fondo con una forchetta e farcito con la marmellata che preferite (la marmellata di Albicocche fatta in casa dalla suocera di Anna era stratosferica!).

  4. Fate cuocere in forno già caldo a 180°C per 30 minuti e lasciate raffreddare completamente.

 

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