In tempo di crisi si sa ci si inventa qualsiasi cosa per sbarcare il lunario, da qualche anno sono nate diverse forme di lavoro più o meno regolare, mezzi per arrivare a fine mese in qualche modo o necessari per arrotondare uno stipendio basso o supplire le molteplici spese, tante le possibili motivazioni.
Uno di questi lavori consiste nel preparare a casa dolci, pasti in generale e venderli, il mezzo di promozione sono i social network, tale attività non risponde in alcun modo ai requisiti richiesti dalla legge per chi svolge lo stesso mestiere, ristoratori, bar, locali ecc….

Non ci sono i requisiti igienici, sanitari, di sicurezza nello stoccaggio dei prodotti, nella conservazione, nella distribuzione e svariati altri aspetti, a Ravenna sono partite le prime diffide per i pasticceri caserecci.
E’ stata scoperta una rete di pasticceri che preparano in casa dolci e li vendono attraverso canali informali, passaparola, amici, social network, i panificatori dell’ASCOM hanno inoltrato diverse segnalazioni alla polizia municipale già allertata su questi lavori sommersi.
La polizia segnala che c’è anche chi ha dato vita anche a un ristorante casereccio, le diffide sono partite ma pare che spesso chi le riceve sia incurante e prosegua con la sua attività illegale, la sanzione e il ritiro dei macchinari può arrivare fino a 5000 euro.
