Perchè Gualtiero Marchesi è il papà di tutti i cuochi italiani. E’ e sempre lo sarà.
Un padre buono che amava la cucina italiana e rivoluzionario perchè amava la buona e vera cucina italiana.
Ho incontrato Gualtiero Marchesi una sola volta nella vita, ad un concorso culinario. Chi mi conosce sa che non sono solito fare foto con i miei idoli perchè mi imbarazza chiedere foto.
Ma oggi mi pento di non aver immortalato quel momento che resta tuttavia vivido nella mia mente.
Una persona dallo straordinario carisma, sostenitore della bellezza attraverso il gusto. Sue due straordinarie teorie: quella della CUCINA DI TESTA e della CUCINA DI GOLA (per quest’argomento scriverò un post in futuro).
Perchè? Perchè ritengo che chiunque operi nella ristorazione (dal semplice commis al F&B manager) deve conoscere CHI è stato lo CHEF Gualtiero Marchesi.
Inizierò a raccontarne la vita attraverso un percorso biografico per poi elencare alcuni tra i riconoscimenti più prestigiosi che ha ricevuto. Infine cercherò di tirare le somme su cosa realmente ci lascia il GRANDE MAESTRO.
LA BIOGRAFIA
- CAVALIERE DELLA REPUBBLICA (1986);
- PERSONNALITE’ DE L’ANNEE’ per la Gastornomia (1989);
- CHEVALIER DANS L’ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES (1990);
- COMMENDATORE in Italia (1991);
- il PREMO ARTUSI (1998);
- il sigillo LONGOBARDO D’ORO (1999);
- la LAUREA honoris causa in SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE presso l’Universitas Sancti Cyrilli di Roma (2001);
- riceve il premio MEMOIRE ET GRATITUDE dall’Accademia Internazionale della Gastronomia (2002);
- riceve a Los Angeles il premo alla Carriera (2005);
- premio PAUL HARRIS del Rotary Club (nel 2000 e nel 2007);
- riceve il LIFETIME ACHIEVEMENT (2008);
- il GREMBIULE D’ORO a Madrid (2009);
-
viene nominato PRESIDENTE ONORARIO DELLA COMMISSIONE INTERMINISTERIALE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO ENOGASTORNOMICO (2009);
-
MEDAGLIA D’ORO in Italia (2011)
- LAUREA honoris causa in SCIENZE GASTRONOMICHE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA (2012);
- il sindaco di Milano in occasione del compleanno dello chef consegna IL SIGILLO DELLA CITTA’. La motivazione: “per il suo ruolo di artefice e fondatore della nuova cucina italiana e per il suo straordinario impegno creativo a favore della migliore tradizione gastronomica milanese e lombarda. Per una vita spesa con generosità nella trasmissione dei migliori valori di qualità e innovazione a più generazioni di chef italiani ….” (2015);
- riceve a New York il GEI AWARD (2015);
- PREMIO AMERICA DELLA FONDAZIONEITALIA USA (2017);
Un’eredità tangibilissima, che possiano trovare nell’enogastronomia mondiale e nei tanti ristoranti aperti da lui che ancora oggi risultano tra i migliori al mondo e che danno lavoro a tanti giovani capaci che amano la vera arte culinaria. Oltre ad aprirli li ha anche restaurati come accaduto per il ristorante più antico di Roma, l’Hostaria dell’Orso.
Ci sono poi i progetti realizzati in collaborazione con tantissime aziende food (e non solo) ed i tanti prodotti alimentari studiati attentamente assieme ad i suoi collaboratori.
Il Marchesi era un grande lavoratore ma ancor di più un grande sognatore. Ha innovato la gastronomia ad altissimi livelli e personalizzato tutte le materie prime da lui utilizzate: addirittura il caffè venne personalizzato. Ernesto Illy lo definì “chimico dell’intuizione“.
Nella sua vita ha sempre difeso e diffuso il proprio sapere.
Ha fondato inoltre assieme ad altri prestigiosi professionisti l’Euro-Toques International, la Comunità Europea dei cuochi (nel 2000 viene eletto presidente e nel 2003 presidente ad onore).
I cuochi sono i chimici dell’intuizione.
Ha inaugurato nel 2003 l’importantisisma scuola di formazione ALMA, Scuolannuncia Internazionale di Cucina Italiana con sede presso il Palazzo Ducale di Colorno (Parma). Ha collaborato e supervisionato l’apertura dell’Italian Culinary Academy a New York.
Nel 2010 nasce la fondazione MARCHESI defnita “Nido d’arte per i bambini e scuola creativa per i cuochi”.
Tra gli ultimi progetti, nel luglio 2017, Marchesi annunciò l’apertura a Varese della “Casa di riposo per cuochi” (verrà ultimata a breve).
Conosci il grande maestro di cucina Paul Bocuse? Assieme a Gualtiero Marchesi resta e resterrà sempre un maestro indiscusso della gastronomia mondiale. CLICCA QUI per leggere la sua storia.
I PIATTI PIU’ EMBLEMATICI DEL MAESTRO
Lo chef Marchesi era prima un artista che amava “giocare” con il cibo.
Nei suoi giochi riuscì a creare piatti capolavoro della gstronomia che ancora oggi sono le colonne portanti dello stile di cucina italiana esportato in tutto il mondo.
Ecco quali per me restano ancora oggi le opere più importanti e diffuse del maestro;
- il riavolo aperto;
- il dripping di pesce;
- gli spaghetti freddi con caviale ed erba cipollina;
- la seppia in nero;
- il risotto alle barbabietole;
- il risotto oro e zafferano;
- la piramide di riso;
- la spirale di risotto con salsa al nero di seppia;
Ti invito a comprare quanto prima un libro sullo chef Marchesi. Se possono consigliartene uno, “Opere-Works” di Gualtiero Marchesi, curato da Dal Falco ed edito da Cinquesensi. Tutte le foto sono magnifiche.
La motivazione?
“I miei piatti sono come una composizione, bisogna capire cosa c’è dietro, la loro storia, ho un passato da difendere e i giudizi invece vengono troppo spesso basati sui gusti personali e poco sulla capacità di cogliere tutte le sfumature“.
In quell’occasione il direttore per la comunicazione della guida Michelin rifiutò di presenziare e più tardi disse ai giornalisti che: “Marchesi dovrebbe ricordare che è anche grazie a noi se è diventato quello chef famoso che è“.
Ma Marchesi non replicò a quella enorme caxxata (pensier mio) ma semplicemente risposte:”Alla mia età posso fare quello che voglio“.
Conosci la guida Michelin e la sua storia? Vuoi sapere come vengono assegnate le stelle? CLICCA QUI
Un percorso biografico davvero ben realizzato con interviste ad i protagonisti dell’enogastornmia modenra ed anche video che ritraggono Gualtiero Marchesi in scena di vita quiotidina ed a lavoro.
Un grande omaggio che consiglio vivamente di vedere.
Non si può. E’ unico, inimitabile. Si può solo prendere come riferimento ma di chef eccelsi così ne nasce uno ogni 1000 anni. Espressione della vera passione dell’arte culinaria, dell’enorme senso di spirito di sacrificio, con l’atteggiamento tipico di un padre di famiglia che condivide con i propri figli l’esperienza, le abilità e le conoscenze assimilate e conquistate in anni di carriera.