Per questo MTC, con argomento gnocchi, proposto da Annarita Rossi del blog Il Bosco di Alici, propongo un’altra ricetta: gli Gnozzoccheri, o i Pignoccheri, un po’ gnocchi e un po’ pizzoccheri.
Il nome diventa impronunciabile, ma questo connubio è talmente buono, che si può sorvolare.
L’idea mi è venuta sabato scorso quando sono andata alla finale del Primo Master dell’MTC a Milano. Dopo la manifestazione ho cenato nel ristorante di una mia cara amica. Il locale si chiama Sciatt a Porter e fa cucina Valtellinese. Qui ho mangiato i pizzoccheri e mi è venuta l’idea. Praticamente ho usato tutti gli ingredienti dei pizzoccheri tradizionali negli gnocchi di patate, mentre per il condimento ho omesso la patata perché è già nell’impasto e non la volevo rendere predominante. L’insieme è stupendamente morbido ed avvolgente, proprio come i pizzoccheri. Ha i profumi della Valtellina e fa pensare a cime innevate, freddo ed è l’emblema del rifugio caldo ed accogliente dove fermarsi per scaldarsi e rifocillarsi dopo lo sci.
Mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando da bambina andavo con i miei a Livigno: spesso si mangiava in una specie di trattoria in quota che sembrava la baita del nonno di Heidi, dove servivano le pietanze in delle scodelle di legno e portavano da bere ai bambini il latte appena munto, che mi piaceva un sacco.
Mi è restato un ricordo talmente vivo di questo posto che 30 anni dopo, l’ho cercato per portarci i miei figli e poco era cambiato: il padre aveva ceduto la gestione al figlio, erano state fatte migliorie tecnologiche, ma l’essenza era rimasta quella. I bambini hanno bevuto il latte appena munto, la bresaola era fantastica come sempre ed i pizzoccheri fatti a mano.
Quando ho messo in tavola questi gnocchi, mia figlia ha detto: “Perché non andiamo più a Livigno?” La mia risposta lievemente caustica:”Da quando in qua, vuoi venire in vacanza con noi?”
Perché i signorini (18 e 21 anni) ormai da tempo, preferiscono andare in vacanza con amici e fidanzatini. “A volte ho voglia di fare le cose che facevo da piccola …” ha replicato lei.
Queste affermazioni mi fanno venire una terribile nostalgia dei tempi, in cui erano i miei cuccioli biondi e se non cambio subito discorso mi scende la lacrimuccia, mi si pianta in gola un groppo tipo “Ovo sodo” di Virzì e va pure a finire che questi stupendi, morbidissimi gnocchi, mi vanno di traverso.
Però questo piatto mi ha dato una grande soddisfazioni: essere riuscita, dalla Toscana, a 27 gradi, con un sole stupendo di fine estate, a trasportare tutta la famiglia per un attimo in Valtellina sulle piste da sci: non era facile!
Ingredienti per 4 persone:
- 700 g di patate rosse a pasta gialla del Mugello, varietà Kuroda
- 50 g di farina di grano saraceno biologica e senza glutine
- 160 g di farina 00
- 200 g di burro
- 250 g Valtellina Casera Dop
- 150 g di Parmigiano Reggiano
- 200 g di verza
- 1 spicchio d’aglio
- pepe macinato al momento
Preparazione
Con questa ricetta partecipo all’MTC n°59