Torta di grano saraceno ai mirtilli

Me lo ricordo bene il giorno in cui ho visto la ricetta di questa deliziosa torta sul blog Colazione da Jo. Era il 30 marzo scorso, ed io ero in ospedale, ricoverata in Day Surgery, che stavo sul letto ad aspettare pazientemente (e cos’altro potrebbe fare un paziente, se non essere paziente? :-D ) il mio turno per entrare in sala operatoria.

Per ingannare l’attesa, mi sono messa a scorrere sul cellulare i blog per vedere che novità ci fossero, e questo post fresco fresco di giornata su quello di Jo mi ha subito colpita, perché dalle stupende foto si evinceva tutta la straordinaria delicatezza di questo dolce. E siccome sapevo di avere a casa sia la farina di grano saraceno, che l’ottima marmellata di mirtilli della mia amica Nicoletta, mi sono detta che era da fare al più presto.
Ovviamente, il più presto si è tradotto in un’attesa di alcuni mesi, ma bene ho fatto a decidermi, ché questa torta è davvero squisita, paradisiacamente soffice e umida, vuoi per come vengono montati a spuma sia i tuorli che gli albumi, vuoi per la mela grattugiata nell’impasto, e vuoi anche per la marmellata che, in parte, intride la torta.

Fino ad ora non avevo mai usato la farina di grano saraceno per fare un dolce, ma solo in panificazione, per fare questo pane con tecnica no-knead, questa ciabatta, sempre con tecnica no-knead, e naturalmente, per fare i blinis. Sono ragionevolmente certa che non resterà un’esperienza isolata, perché mi piace molto il risultato che si ottiene, un dolce gradevolmente rustico, buono la mattina a colazione, ma anche per accompagnare il té pomeridiano.

  • 240 g di farina di grano saraceno bio
  • 3 cucchiai colmi (50 g circa) di farina bianca bio (io tipo 0 da grano locale macinato a pietra presso un mulino della zona)
  • 240 g di zucchero di canna semi-grezzo
  • 200 g di burro bio di centrifuga
  • 4 uova bio
  • un cucchiaino colmo di pasta di limone (o la scorza grattugiata di un limone)
  • 1/2 mela grattugiata (anche 3/4)
  • una bustina (8g) di cremor tartaro addizionato con 4 g di bicarbonato di sodio
  • 1 vaschetta (125 g circa) di mirtilli freschi
  • marmellata di mirtilli bio q.b.

Fondere il burro e tenerlo da parte.
Nella ciotola dell’impastatrice, con la frusta a K a velocità medio-alta, montare i tuorli con metà dello zucchero e in un’altra ciotola, con le fruste elettriche, gli albumi con l’altra metà.
Setacciare insieme le farine, mescolare il cremor tartaro col bicarbonato e aggiungerlo alle farine.

Aggiungere la mela e la pasta (o scorza grattugiata) di limone ai tuorli montati a spuma, quindi la farina alternando al burro fuso. Infine, incorporare gli albumi montati, mescolando delicatamente a mano, dal basso verso l’alto per non farli smontare.

Versare in uno stampo a cerniera da 21 cm di diametro, imburrato e infarinato. Guarnire con i mirtilli (che tanto affonderanno durante la cottura :-P ) e infornare nel forno caldo a 180° ventilato per un’ora circa, abbassando la temperatura e togliendo la ventilazione se necessario.
Fare sempre la prova stecchino per verificare la cottura.

Far stiepidire, sformare, far raffreddare su una gratella, tagliare in due dischi, spalmare quello inferiore con la marmellata di mirtilli, riaccoppiare e servire con una spolverata di zucchero a velo.

E per restare in tema di robba bbona… 
… gli effetti collaterali della sedazione. A intervento ultimato, fuori dall’OR, l’equipe chirurgica ha cominciato a schiaffeggiarmi e strattonarmi per farmi risvegliare dalla sedazione (io ho già il sonno pesante senza bisogno di prendere sostanze, figuriamoci quando sono sedata!). Ad un certo punto, percepisco chiaramente la voce del chirurgo, bbono, veramente bbono… apro gli occhi e vedo il suo viso sopra il mio, che continua a ripetermi signora, si svegli… si svegli signora!
Totalmente euforica per effetto del sedativo ancora in circolo, bbono pure quello, ‘mmazza se era bbono!!! e coi freni inibitori totalmente calati, guardando negli occhi il mio chirurgo gli dico Dottore, ma lo sa che non è vero che i medici gnocchi stanno tutti a Grey’s Anatomy???
Una volta riavuto il controllo del mio cervello, mi sono vergognata come una bambina colta con le mani nella marmellata di mirtilli che serviva per fare torta di grano saraceno, ma ormai il danno s’era consumato, e in ogni caso io lo so che il Dottore si è sentito lusingato, perché l’ho sentito che diceva ad un collega, mentre si allontanavano in corridoio “oh! ma lo sai che mi ha appena detto quella paziente???”
Ah! questi maschi e il loro ego smisurato…
E comunque, io un altro giretto sotto l’effetto di quel sedativo me lo farei, altroché!!! :-D

(scena tratta da Tutti i Santi Giorni, di Paolo Virzì)

 
CONCLUSIONE E RACCOMANDAZIONE
Ottobre è il mese convenzionalmente dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
Fate regolarmente la prevenzione. La ricerca ha fatto passi da gigante. Oggi esistono apparecchiature diagnostiche in grado di fare diagnosi precoci che possono salvare la vita, o comunque, risparmiare una serie di complicazioni che sarebbero inevitabili se ci si accorgesse troppo tardi di avere un cancro al seno.
I progressi sono tali, che nei casi davvero precoci come il mio, ti ricoverano, operano e dimettono nello stesso giorno.
Diamo un senso a tutto il lavoro che è stato fatto e si continua a fare. Di cancro al seno si può guarire, basta non sottovalutare l’importanza della prevenzione.

Seconda puntata dell’incredibile avventura de La Gatta… ma chi avrà incontrato mai???

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