Tegole valdostane…o quasi

Ho passato un’infinità di estati in Val d’Aosta e precisamente a Cogne. La prima volta che sono andata avevo circa 8 mesi, ma poi fino a 26 anni ho passato il mese d’agosto in questo luogo fantastico.


Sono tantissimi i ricordi di queste estati e tantissimi profumi e sapori tipici della cucina valdostana.

In piazza a Cogne c’era sempre un profumo di vaniglia, nocciole e mandorle dovuto alla presenza della storica pasticceria della cittadina. Io ho sempre avuto un amore folle per i loro cannoli ripieni di crema, piccoli, invitanti e come le ciliegie…uno tira l’altro.

Ma quando entravo non si poteva non assaggiare una cialda sottile leggermente curva che si scioglieva in bocca al primo morso: le tegole valdostane.

Non le ho più mangiate poiché non si trovano a Milano e quelle che ho trovato ad un’mercatino di natale valdostano non erano nemmeno lontanamente paragonabili a quelle della pasticceria di Cogne.

Non so perché oggi mi siano venute in mente, ma ho deciso di provare a realizzarle, in fondo sono semplici, rustiche ma sorprendenti.

Ingredienti:

  • 100 grammi zucchero
  • 30 grammi di farina 00
  • 30 gr burro leggermente salato
  • 40 grammi di farina mandorle
  • 40 grammi di farina di nocciole
  • 2 albumi
  • un pizzico di sale

Per prima cosa è necessario montate a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale.

In una ciotola mescolare la farina di mandorle, la farina di nocciole, lo zucchero e la farina 00 e mescolare.

Aggiungere il burro fuso e mescolare delicatamente. A questo punto incorporare poco alla volta gli albumi montati a neve facendo attenzione a non smontarli troppo.

Su una teglia ricoperta di carta da forno, mettere il composto a cucchiaiate cercando di stenderlo sottilmente. Durante la cottura si allargano, quindi è necessario distanziarle.

Cuocete in forno preriscaldato a 180° fino a quando i bordi inizieranno a colorarsi, ci vogliono circa 10 minuti.

Tirate fuori le tegole valdostane dal forno e fatele raffreddare.

Per dare la forma leggermente curva, farle raffreddare su un mattarello.

Si conservano chiuse in una scatola di latta per diversi giorni.

Sono venute proprio uguali ai miei ricordi? La risposta è “ni”, diciamo che si avvicinano molto, sono venute un po’ più spesse ma vi assicuro molto buone!

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