Lunghe bancarelle di “Ranato” (Melograno) e mele caramellate lungo i viali che portano al cimitero. Sono gli anni successivi al secondo conflitto mondiale (1950), quando intere famiglie si recavano in quel luogo Santo per la commemorazione della festa dei defunti. Portavano con sé l’unico ritratto della persona venuta a mancare per depositarla vicino alla tomba per i giorni di festa (1 e 2 novembre). All’uscita della visita al cimitero, ogni famiglia acquistava O’ Ranato al prezzo di 5 lire, uno sfizio che a quei tempi era un sacrificio. Nella storia culturale dei nostri luoghi, O’ Ranato ha rappresentato il frutto dei morti fino agli anni 80. Da quel periodo, fino e qualche anno fa, questi frutti antipatici da sbucciare, sono andati nel dimenticatoio fino a che…. si sveglia qualche ricercatore e in maniera quantomeno avventata attribuisce a questo frutto proprietà antiossidanti miracolose etichettandolo frutto-anticancro. Ricchi di potenti antiossidanti, di aiuto alla rigenerazione cellulare, previene le malattie cardiache, aiuta a ridurre il rischio di cancro al seno, risolleva i sbalzi d’umore, mantiene le ossa forti, ti mantiene giovane, aiuta e esfoliare la pelle, protegge contro i danni UV, protegge il cervello. Il marketing e i media hanno fatto il resto, negli ultimi tre anni questo frutto ha riacquistato l’importanza e il valore che la storia gli aveva assegnato. Mela con grani ( malum-granatum), melagrana, granato e nel nostro dialetto ‘Ranato è uno dei sette frutti elencati nella Bibbia (Deu. 8,8) come speciali prodotti della terra promessa. Nella simbologia ebraica, simboleggia onestà e correttezza, dato che conterrebbe 616 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah. Inoltre alcuni studiosi di teologia ebraica hanno supposto che il frutto dell’Albero della vita del Giardino dell’Eden fosse una melagrana. Effettivamente siamo stati degli stupidi , molte persone hanno tagliato questi alberi per fare spazio o piantarci qualcos’altro.
Oggi c’è stato un forte ritorno a questo frutto, grazie ai media e all’avvento della tecnologia degli estrattori di succo casalingo. Con gli estrattori si riesce ad ottenere un bicchiere di succo con un solo ‘Ranato’ di grosse dimensioni. Resta fastidioso aprire questo frutto dai 600 semi, ma un piccolo trucchetto c’è. Con un coltello incidere un quadrato attorno al fiore e rimuoverlo, a questo punto intaglia la buccia in più parti, come si fa con l’arancia, aprire a fiore il melograno e rimuovere i semi. Versare i semi nell’estraggo e berlo al momento, il beneficio visibile è quello di sollevare i balzi d’umore, il succo è di una bontà Divina!