Campagna Amica e Coldiretti lanciano una raccolta firme per fermare la produzione di cibo falso, si chiama “Stop al cibo falso”, chiunque può firmare, diverse le richieste.
Si richiede all’Unione Europea di rendere obbligatoria l’origine degli alimenti, quali le motivazioni? In primo luogo a tutela della salute dei cittadini, fondamentale sapere cosa mangiamo, da dove provengono gli alimenti che mettiamo in tavola, troppi risultano essere tossici, nocivi, prodotti in luoghi non idonei, sottoposti a viaggi lunghi che non garantiscono un’adeguata conservazione.
Porre uno stop alle speculazioni, molte agromafie e multinazionali tendono a tener nascosta l’origine esatta delle materie prime, porre l’etichetta che indica l’origine precisa di un alimento metterebbe fine a interessi e guadagni di alcuni.
Altra richiesta tutelare le produzioni del nostro paese, niente più falsificazioni come parmigiano o mozzarella prodotti fuori Italia, i dati dicono che il mercato di alimenti italiani prodotti all’estero frutta sessanta milioni di euro a danno della nostra economia.
La tutela del made in Italy altro aspetto da tutelare e promuovere considerando che per l’ Italia il patrimonio agroalimentare è uno dei punti di forza e fonte di reddito per migliaia di aziende in tutto lo stivale.
Coldiretti sono anni che richiede trasparenza, diverse le battaglie che ha intrapreso a tutela del made in Italy e dei produttori, alcune conquiste, nel 2005 entrò in vigore un decreto per indicare la provenienza del pollo italiano, nel 2008 fu la volta della passata di pomodoro, dopo il caso della mucca pazza nel 2002 divenne obbligatorio indicare la provenienza della carne bovina.
Oltre a Coldiretti e Campagna Amica hanno sposato e promuovono la campagna enti, associazioni, produttori, aziende, personaggi pubblici, cittadini, per qualsiasi informazione o se volete partecipare alla campagna consultate il sito Stop al cibo falso.