Spaghetti con Filetti di Tonno in Olio Extravergine di Oliva, Pomodori Piccadilly e Mandorle Tostate. L’origine del formato di pasta più amato e qualche consiglio per una cottura perfetta

In questi ultimi mesi mi sono adattata ad una nuova quotidianità. Lenta, piacevole, raccolta.
Così, adesso che pare si sia tornati ad una parvenza di normalità, accade che ci siano mattine in cui faccia ancora un po’ fatica ad uscire o che, traviata da questa insolita indolenza, non lo faccia affatto, anche quando dispensa e frigorifero iniziano a reclamare un nuovo rifornimento. 
Quando questa lentezza, che normalmente non mi appartiene, riesce a prendere il sopravvento, mi affido a piatti improvvisati con quel che c’è“, quelli realizzati con ingredienti semplici ma capaci di dare forma ad un piatto gustosissimo. 
Cosi è stato con gli Spaghetti con Filetti di Tonno in Olio Extravergine di Oliva, Pomodori Piccadilly e Mandorle Tostate, delizia entrata di diritto nella categoria “veloci, dinamici, svelti…e buonissimi!
A presto!
Maria Grazia





Spaghetti, vanto tricolore che arriva da lontano

Esistono diverse versioni che riguardano storia ed origine degli spaghetti. Partiamo da quella che inizia nel VI secolo a.C, nella Valle dell’Indo, in Asia Occidentale, il territorio che oggi corrisponde in buona parte alla zona occupata dal Pakistan. 
Pare che lo spaghetto fosse nato come semplice scarto della lavorazione della pasta preparata con un attento processo di essiccazione nelle cucine del Sultano di Bahavalpur. Considerato cibo di seconda scelta, era destinato ai pasti degli inservienti di corte. Un giorno, il figlio del Sultano, facendo visita alle cucine ed osservando quel particolare tipo di pasta, sembra fosse rimasto colpito da quanto questa fosse dritta e rigida e la paragonò al portamento impettito dei soldati del padre.
Nella lingua locale, sipahee significa soldato e questo fu il nome con cui i cuochi di corte decisero di battezzare quel particolare tipo di pasta. 
Il viaggio degli spaghetti verso l’Italia inizia con Marco Polo che, nel XIII secolo, dopo averne gustato un piatto con i gamberi preparato per lui da un mercante turco, decise di diffonderne la ricetta, una volta rientrato nella sua Venezia. Il nome turco spahi si trasformò presto in spaghetti. Ma anche questa versione dell’origine degli spaghetti non è certa, in quanto pare che, secondo altre ricostruzioni, le prime tracce di questo formato risalirebbero a molto tempo prima della nascita di Marco Polo. Infatti, nel 1154, il geografo Al-Idrin fece cenno ad un “/redirect.php?URL=cibo di farina a forma di fili“, prodotto a Trabia, centro in provincia di Palermo. 

Spaghetti con Filetti di Tonno in Olio Extravergine di Oliva, 
Pomodori Piccadilly e Mandorle Tostate


Ingredienti
(per 4 persone)
320 g di spaghetti
500 g di pomodori Piccadilly
350 g di filetti di tonno in olio extravergine di oliva
la scorza di 1 limone biologico
5 cucchiai di olio extravergine di oliva della Riviera Ligure
40 g di mandorle pelate
1 spicchio d’aglio
Lavare i pomodori Piccadilly ed il limone biologico. Ricavare da quest’ultimo la scorza e dividere i pomodorini a metà. 
Scaldare un padellino dal fondo antiaderente, tostare le mandorle pelate e, coprendole con un tovagliolo di cotone, spezzettarle grossolanamente con l’ausilio di un batticarne.
Durante il tempo di cottura degli spaghetti, scaldare l’olio extravergine di oliva in una larga padella dal fondo antiaderente, unire un piccolo spicchio d’aglio privato della radice interna, schiacciarlo leggermente, farlo rosolare rapidamente ed eliminarlo.
Unire i pomodori Piccadilly, salare e cuocere per un paio di minuti. Unire i filetti di tonno ben sgocciolati e spezzettati, lasciar rosolare per qualche secondo.
Scolare gli spaghetti piuttosto al dente e condirli subito con il sugo di tonno e pomodorini. 
Completare ogni porzione con le mandorle tostate e la scorza di limone.
~
Spaghetti, la cottura perfetta

Non è difficile preparare un ottimo piatto di spaghetti cotti al dente. Bastano poche, infallibili mosse:
  • scegliere una pentola alta ed utilizzare 1 litro d’acqua per ogni 100 g di pasta,
  • utilizzare 10/12 g di sale grosso per litro d’acqua,
  • afferrare gli spaghetti come fossero un mazzo di fiori ed immergerli nell’acqua al centro della pentola, lasciando che si aprano a ventaglio, piegarli leggermente con l’ausilio di un mestolo di legno facendo in modo che siano tutti immersi e mescolarli con un forchettone,
  • far riprendere il bollore a fuoco vivo, abbassare la fiamma, mescolare frequentemente e controllare la cottura rispettando i tempi indicati sulla confezione,
  • prima di scolarli, prelevare 2 mestoli di acqua di cottura, da utilizzare, eventualmente per la mantecatura, al momento di condirli,
  • per un risultato ottimale, scolarli molto al dente o un paio di minuti prima della fine della cottura, da terminare in una larga padella. In questo modo, infatti, il condimento riesce ad amalgamarsi perfettamente alla pasta e si ottiene un sapore più intenso e pieno.
(fonti: La Grande Cucina Italiana – Scuola di Cucina, Spaghetti che passione! di Giuliana Bonomo)


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