In questo post chiarirò perchè la forma corretta è GATTO’ DI PATATE.
Inizialmente la parola francese era associata a “torta” o meglio ancora “focaccia“.
==> Curiosità: a Napoli e dintorni ancora oggi in molte case, le signore quando preparano una torta dolce simil pan di spagna dicono: “Aggio fatt nà pizz!“. Ancora adesso i termini torta-focaccia-pizza sembrano essere sinonimi.
Per molti il termine esatto è GATTO’. Esiste anche una variante con una sola T ovvero GATO’. Entrambe le forme vengono accettate .
Non conosci Ippolito Cavalcanti? Dopo aver finito di leggere l’articolo ti invito ad approfondire la vita e l’opera del Duca di Buonvicino leggendo QUESTO mio articolo
I FRANCESISMI IN CUCINA PER NOI NAPOLETANI
Ma perchè a Napoli si usavano molti francesismi in cucina?
Nella cultura napoletana troviamo moltissimi francesismi ormai del tutto assimilati e storpiati: buatta da boite, allummare da alumer, buccolo da boucle, sciuè sciuè da èchouè, dammaggio da damage….e così via…
Non dimentichiamo che i francesei (tra Angioini e periodo Napoleonico) sono stati a Napoli per circa 200 anni.
Per quando concerne la cucina, i Borboni amavano la Francia (da sempre ritenuta custode di segreti culinari e punto di riferimento per moda e raffinatezza).
Alla corte dei Boboni (e non solo) c’erano cuochi francesi chiamati “i Monsieurs“.
I napoletani come accaduto per la parola gattò, trasformarono anche la parola monsieurs che divenne MONZU’.
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COSA INTENDIAMO QUINDI CON LA PAROLA GATTO’
Quando usiamo questa parola ci riferiremo sempre e solo alla “torta di patate“: un impasto di patate schiacciate che racchiude uova fresche, latte, salame napoletano ed altri salumi, provola fresca, formaggi stagionati…..
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