Dopo forse troppi anni e – soprattutto – una passione smodata per l’albero di sambuco, ho provato questa ricetta. Per troppo tempo sono stata a guardare da lontano questo meraviglioso arbusto, a giocare a fare la pastina con i suoi fiori perché mia madre mi mentiva: nooo quella pianta è velenosa, non si mangia! E invece no! Si mangia… E anche tutta, perfino la corteccia, mah sshhh, oggi parliamo dei fiori! Ebbene si, quei meravigliosi ombrellini bianchi, con piccoli fiorellini a forma di tante stelline sono utilizzati in cucina per preparare questo delizioso sciroppo, che io ho bevuto per la prima volta quest’anno, a Pasqua, in Calabria. La ricetta, però, mi arriva dal Nord, precisamente me l’ha passata Libera (<3) a cui devo un vaso di sciroppo perché LO AMO. Penso di essermi perdutamente innamorata di questa bevanda!
Io ho dimezzato le dosi perché non ero sicura di trovare l’acido citrico (cosa che, effettivamente, è successa: un’impresa ardua), ma ovviamente voi le potete raddoppiare per avere la sua ricetta