Una rivoluzione silenziosa sta attraversando il più tradizionalista dei mondi, immutato e immutabile per decenni. A memoria d’ uomo dire “pizza” ha sempre significato far riferimento a un unico luogo, Napoli, e ad un unico paradigma di impasto, lievitazione e condimenti. Un archetipo, un mito, un culto. Ma da alcuni anni, con gran disappunto dei puristi, le cose stanno cambiando. Certo, la pizza napoletana continua ad essere la più “autentica” e resta irrinunciabile pietra di paragone. Ciò che si sta dissolvendo, semmai, è il pensiero unico: nuovi modelli, nuove filosofie stanno prendendo piede. E allora qual è l’ identikit della pizza 2.0? Sicuramente l’ uso di farine selezionate macinate a pietra, una lievitazione più lunga la temperatura del forno, l’ utilizzo, quando è possibile, del lievito madre. Tutto ciò si riflette su leggerezza e digeribilità.
Già, Napoli “madre di tutte le pizze”, anche se pochi sanno che è solo la terza città al mondo per numero di forni, preceduta da San Paolo e New York. Ma anche Milano non scherza, e tra gli innumerevoli locali per estimatori di pizza milanesi, da pochi mesi, c’è Garage Pizza & Co. un locale diverso dalle solite pizzerie tradizionali.
Qui si utilizzano solo materie prime fresche e prodotti di alta qualità, qui gli accostamenti arditi e la creatività vanno ad affiancare la tradizione, in un’ ideale sintesi tra chef e pizzaiolo, tra fornelli e forno.
Ecco allora nascere la pizza Caribe con guacamole e Angus beef appena scottato al profumo di rosmarino o la tonnata con roast beef e salsa al tonno, o la più classica con burrata e Crudo di Parma 24 mesi.
Lo stesso impasto semi integrale è utilizzato per le pizze classiche come Margherita e napoletana qui ribattezzata cantabrica.
Ma la vera chicca sono i cocktail preparati dal bartender spesso e volentieri studiati su misura in abbinamento alle pizze, ai panzerotti o ai pizzini, piccole pizze da gustare come aperitivo o dopo cena anche con una delle numerose birre artigianali in bottiglia e alla spina.
Certo la pizza tradizionale, quella considerata l’emblema italiano all’estero, resta la mia preferita, ma per assaporare qualcosa di diverso questo è un ottimo indirizzo e poi il cocktail Kathmandu con gin infuso al pepe di Timut, succo di pompelmo, menta zucchero e lime lo rivoglio sorseggiare.
Garage Pizza & Co
Corso Sempione, 42 – Milano
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