Qualche sera fa mi sono imbattuta casualmente in un film: Julie and Julia.
In passato mi era capitato di vederne qualche scena e non capivo come mai si passasse improvvisamente da un’ambientazione stile anni ’50 ai tempi moderni.
L’altra sera, ho visto il film dall’inizio e tutto mi è stato più chiaro.
Julie è una ragazza americana di 29 anni, scrittrice mancata, insoddisfatta del suo lavoro al call center dedicato ai parenti delle vittime dell’attentato alle torri gemelle.
Nel 2002 Julie decide di unire le sue due più grandi passioni, la scrittura e la cucina, aprendo un blog in cui raccontare 524 ricette tratte dal libro di Julia Child
Mastering the Art of French Cooking, dandosi il tempo limite di 365 giorni per realizzarle.
Inizialmente però il suo blog è seguito solo da sua madre e dai suoi amici.
In seguito, la costanza e la tenacia di Julie vengono premiati e la blogger viene contattata dal New York Times per un articolo.
Da quel momento in poi il blog di Julie diventa un successo e le viene chiesto di scrivere un libro, libro dal quale è poi stato tratto il film.
Non ho trovato molto in rete su Julie, non so cosa faccia adesso e se abbia ancora un blog, so solo che il suo primo libro, edito nel 2005, è stato un successo e che ne è seguito un altro nel 2009.
Vi racconto tutto questo perché questa storia mi ha fatto riflettere.
Nel 2002 io mai e poi mai avrei pensato di aprire un blog, il mio primo blog l’ho aperto nel 2010 e “I dolci di Grazia” nel 2015.
Nel 2002 non avevo un computer e neanche internet a casa; sul telefono cellulare, con display in bianco e nero, avevo un contratto che mi consentiva di scaricare giusto qualche giochino (rigorosamente a pagamento).
Da qui, una mia personalissima considerazione: spesso ci lamentiamo per come ci vanno le cose, ma siamo i primi a non far nulla per far sì che le cose cambino.
Julie, invece, ha preso la decisione di dedicarsi con impegno e costanza ad un progetto, mettendo a rischio anche il rapporto con suo marito, il tutto in un momento in cui aveva un lavoro a tempo pieno e stava anche affrontando un trasloco
Con grande coraggio apre il suo blog nel 2002 (ma dico, nel 2002, quanti sapevano cosa fosse un blog nel 2002? Io di certo no!), non con la pretesa di diventare ricca e famosa ma per sfuggire alla noia.
Il suo progetto, avveniristico sotto ogni punto di vista, si è rivelato un successo e su di lei hanno fatto un film con attori del calibro di Meryl Streep.
Oggi potremmo definire Julie come l’antesignana dei blogger di cucina.
Lei è arrivata prima di tutti gli altri, prima anche dei nostri esempi locali come “Giallo Zafferano” e “Coockaround”.
Tutto parte da una ragazza infelice ed annoiata che ha un’idea geniale.
Ecco, queste sono le storie che bisognerebbe raccontare.
Oggi spesso i giovani si lamentano di non trovare lavoro, ma bisognerebbe far capire loro che, se è pur vero che l’impiego fisso non esiste più, il lavoro è spesso già dentro ognuno di noi, bisogna solo armarsi di coraggio ed inventiva e darsi da fare.
Aprire un blog di cucina nel 2018, come ha fatto Julie nel 2002, non sarebbe certo una gran bella idea, il mercato è saturo in questo settore, ma ci sono tanti altri settori ancora da esplorare, soprattutto nel web, che potrebbero consentire alle nuove generazioni di inventarsi un lavoro ben remunerato.
Per quanto mi riguarda, non ho grandi aspettative legate al mio blog, ho già la fortuna di avere un lavoro che mi consente di provvedere ai bisogni della mia famiglia; sono qui perché mi piace condividere con tutti voi le mie preparazioni e mi piace pensare che un domani (spero lontano), quando io non ci sarò più e le mie figlie vorranno ritrovare i sapori della cucina della mamma, sapranno dove andare a cercare le ricette della loro infanzia.
Dopo questo lungo articolo, passerei alla ricetta di oggi: orecchiette con funghi porcini e salsiccia.
Non è una ricetta originalissima, ce ne sono tante versioni in rete, questa è semplicemente la mia versione.
Ingredienti per 4 persone:
300g di funghi porcini
3 salsicce di maiale (circa 350g)
320g di orecchiette
1/2 cipolla
vino bianco secco q.b. per sfumare
100g di passata di pomodoro
olio evo q.b.
sale, pepe, prezzemolo q.b.
parmigiano reggiano q.b. (facoltativo)
Procedimento:
in una padella antiaderente grande versare l’olio (lo lo metto ad occhio, ma saranno circa 25/30g) e soffriggere la cipolla tagliata a fette (o, se si preferise, a dadini) insieme con la salsiccia spellata e sminuzzata, per qualche minuto, facendo attenzione a non bruciare la cipolla, e quindi sfumare con il vino bianco secco (io metto circa un bicchiere).
Appena il vino si sarà assorbito, aggiungere i funghi (che rilasciano un pò d’acqua) e cuocere per un paio di minuti. A questo punto aggiungere la passata di pomodoro ed aggiustare di sale.
Aggiungere una spolverata di pepe.
Cuocere a fuoco basso per una quindicina di minuti.
Nel frattempo far bollire le orecchiette in acqua bollente salata e, dopo averle scolate, farle saltare in padella con il condimento per un paio di minuti (aggiungendo un pò d’acqua di cottura della pasta se necessario).
Servire le orecchiette con funghi e salsiccia guarnendole con un pò di prezzemolo e, se gradito, con del parmigiano reggiano.
Nell’immagine qui sotto non c’è il parmigiano, ma vi assicuro che anche con l’aggiunta del parmigiano questo primo è molto buono, anzi, forse lo è ancora di più.
ENGLISH:
A few nights ago I accidentally came across a movie: Julie and Julia. In the past I had seen some scenes and I did not understand why we suddenly passed from a 1950s style to modern times. The other night, I saw the film from the beginning and everything was clearer to me. Julie is a 29-year-old American girl, a missing writer, dissatisfied with her work at the call center dedicated to the relatives of the victims of the twin towers attack. In 2002 Julie decided to combine her two greatest passions, writing and cooking, opening a blog in which 524 recipes from the book of Julia Child Mastering the Art of French Cooking were given, giving herself the 365 day time limit to realize them. Initially, however, his blog is followed only by his mother and his friends. Subsequently, Julie’s constancy and tenacity are rewarded and the blogger is contacted by the New York Times for an article. From that moment on, Julie’s blog becomes a success and she is asked to write a book, from which the film was then taken. I did not find much on the web about Julie, I do not know what to do now and if she still has a blog, I only know that her first book, published in 2005, was a success and that followed another in 2009. I tell you all this because this story made me think. In 2002 I never ever thought about opening a blog, my first blog I opened it in 2010 and “I dolci di Grazia” in 2015. In 2002 I did not have a computer or even internet at home; on the phone, with a black and white display, I had a contract that allowed me to download just a few games (strictly for a fee). From here, my personal consideration: we often complain about how things go, but we are the first to do nothing to make things change. Julie, on the other hand, made the decision to dedicate herself to a project with commitment and perseverance, putting at risk the relationship with her husband, all at a time when she had a full-time job and was also facing a move With great courage opens his blog in 2002 (but I say, in 2002, how many knew what a blog was in 2002? I certainly not!), Not with the claim to become rich and famous but to escape boredom.
His project, futuristic from every point of view, proved to be a success, and they made a film about her with actors like Meryl Streep.
Today we could define Julie as the forerunner of kitchen bloggers.
She arrived before everyone else, even before our local examples like “Giallo Zafferano” and “Coockaround”.
Everything starts from an unhappy and bored girl who has a brilliant idea.
Here, these are the stories that should be told.
Today young people often complain about not finding work, but we should make them understand that, even if it is true that fixed employment no longer exists, work is often already within each of us, we just have to arm ourselves with courage and inventiveness and give ourselves to do.
Opening a kitchen blog in 2018, as Julie did in 2002, would not be a great idea, the market is saturated in this sector, but there are many other sectors still to be explored, especially on the web, which could allow new generations to invent a well-paid job.
As for me, I do not have high expectations related to my blog, I’m lucky enough to have a job that allows me to provide for the needs of my family; I’m here because I like to share my preparations with all of you and I like to think that tomorrow (I hope far), when I will not be there anymore and my daughters will want to rediscover the flavors of my mother’s kitchen, they’ll know where to look for recipes of their childhood.
After this long article, I would go to today’s recipe: orecchiette with porcini mushrooms and sausage.
It is not a very original recipe, there are many versions on the net, this is simply my version.
Ingredients for 4 people:
300g of porcini mushrooms
3 pork sausages (about 350g)
320g of orecchiette
1/2 onion
dry white wine q.b. to fade
100g of tomato sauce
evo oil q.b.
salt, pepper, parsley q.b.
parmigiano reggiano q.b. (optional)
Method:
in a large non-stick pan pour the oil (I’ll put in the eye, but it will be about 25/30g) and fry the onion cut into slices (or, if you prefer, diced) together with the peeled and chopped sausage, After a few minutes, being careful not to burn the onion, blend with the dry white wine (I put about a glass).
As soon as the wine has absorbed, add the mushtooms (which will release a little water) and cook for a couple of minutes, them add the tomato sauce, add salt and add a sprinkling of pepper.
Cook over low heat for about fifteen minutes.
In the meantime boil the orecchiette in boiling salted water and, after draining it, sautè in the pan for a couple of minutes (adding a little water to cook the pasta if necessary).
Serve the orecchiette with mushrooms and sausage, garnish with a little parsley and, if you like, sprinkle with parmesan cheese.
In the picture below there is no parmesan, but I assure you that even with the parmesan this first is very good, indeed, maybe it is even more.