Käsesahnetorte

Ossia “torta di formaggio e panna”, è un dolce di tradizione tedesca, che si può trovare anche in Trentino Alto-Adige. La ricetta prevede 500 g di quark, che mi preme specificare è un tipo di formaggio fresco. Non vorrei mai che qualche lettore salutista mi chiedesse se li può sostituire con atomi integrali. Da noi non lo si si trova facilmente, ma si può sostituirlo ottimamente con della ricotta, che ha quasi la stessa consistenza, ma non lo stesso sapore acidulo.

A me viene più piatta di così, ma il concetto è quello

Per preparare la torta occorrono due dischi di pan di Spagna, del quale ho già dato la ricetta. Se siete troppo pigri per prepararlo, lo potete pure comprare bell’e fatto o sostituire con qualunque torta di quel genere. Vi servirà anche un cerchio per dolci, in mancanza del quale potete usare quello che viene con le tortiere apribili.

La ricetta è semplice e parecchio robusta: l’ultima volta ho dimenticato i tuorli d’uovo nella crema e non solo ho messo metà della panna, ma l’ho anche montata troppo, fino a farla coagulare. Il risultato è venuto ottimo lo stesso.

Per il pan di Spagna:

  • Due uova
  • Zucchero bianco: metà del peso delle uova
  • Farina: un quarto del peso delle uova
  • Amido di qualche tipo: un quarto del peso delle uova
  • Un pizzico di sale

Per la crema:

  • Quark o ricotta vaccina: 500 grammi
  • Panna liquida: 500 grammi
  • Latte: 250 mL
  • Zucchero bianco: 200 grammi
  • Gelatina, detta anche “colla di pesce”: sette o otto fogli
  • Due tuorli d’uovo
  • La parte colorata della scorza di mezzo limone non trattato, rigata o pelata con un pelapatate
  • Succo di limone: un paio di cucchiai, solo se usate ricotta
  • Abbondante zucchero al velo per decorare

Per il pan di Spagna: seguite la ricetta, usando uno stampo di circa 26 cm di diametro. Potete, se volete, aggiungerci la buccia grattuggiata di mezzo limone. Una volta pronto e raffreddato, tagliatelo a metà con un coltello; ciascuna delle due fette dovrà essere alta due o tre centimetri, non oltre.

Per la crema: mettete a riscaldare il latte con la scorza di limone. Quando il latte è molto caldo ma non bollente (diciamo 80 °C), spegnete il fuoco e lasciate riposare per almeno un quarto d’ora, poi togliete il limone. Mettete i fogli di gelatina nell’acqua fredda, in modo che si ammorbidiscano, per almeno cinque minuti, poi aggiungeteli al latte e mescolate finché non saranno completamente sciolti. Se non riusciste a scioglierli, riscaldate un po’ a fuoco bassissimo, mescolando continuamente. Lasciate poi raggiungere la temperatura ambiente. Usando soli sette fogli la consistenza sarà molto morbida, mentre con otto viene piuttosto soda.

Con una frusta incorporate molto bene il quark (o ricotta), lo zucchero e i tuorli in una terrina capiente e, a parte, montate tutta la panna fino a renderla ben soda.

Quando il latte è ormai freddo o quasi, amalgamatelo alla crema di formaggio, alla panna e, se serve, al succo di limone, cercando di non smontare troppo il composto.

Per comporre la torta, mettete un disco di pan di Spagna su un piano (vi consiglio la tortiera o il piatto dove poi lo servirete) e infilateci il cerchio per torte, che dovrà essere ben stretto (meglio un po’ troppo stretto che un po’ troppo largo). Sopra a questo, versate tutta la crema, cercando di non formare bolle d’aria. Coprite con il secondo disco di pan di Spagna e premetelo in giù, in modo che non rimanga spazio sopra la crema.

Coprite per bene la torta e mettetela in frigorifero per almeno quattro o cinque ore, in modo che la gelatina si indurisca. Dico “coprite per bene” perché il sapore del dolce è molto delicato e i frigoriferi, purtroppo, hanno spesso odori inenarrabili: non vogliamo una torta al melone, salame e sarde in saor. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

Subito prima di servire, ricoprite di abbondante zucchero al velo. Non fatelo in anticipo, altrimenti assorbirebbe umidità e si compatterebbe, dando al dolce l’aspetto di un avanzo poco invitante.

In Germania si usa anche aggiungere alla crema pesche o albicocche sciroppate in grossi pezzettoni. Non ho mai fatto la prova, ma sono sicuro che non dev’essere niente male.

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