Anche quest’anno ho allestito la mia piccola coltivazione di peperoncini, forse con un po’ meno coinvolgimento, sia fisico che emotivo, dell’anno scorso (potrebbe non sembrare, ma è una faticaccia!), ma comunque soddisfacente per quanto riguarda i raccolti.
Particolare soddisfazione l’ho avuta coi soliti jalapeños, che mi piacciono soprattutto per via delle svariate ricette a cui si prestano, come i jalapeño poppers e i jalapeños ripieni di scamorza e bacon. E infatti quest’anno, ho provato a farli anche in una terza versione, che è appunto questa che sto per raccontarvi.
Insieme coi jalapeños, ho fatto i rocoto aji largo, insomma, quei pochi che mi sono nati, che sono un tipo di peperoncino molto particolare e, direi, atipico. Incredibile a dirsi, sono peperoncini che temono il caldo eccessivo! Eggià… a differenza di tutti quelli che conosciamo e che più caldo ricevono, più sono produttivi per quantità e piccantezza, i peperoncini di tipo rocoto sono di provenienza andina e, come tali, geneticamente abituati a preferire le temperature fredde delle zone d’alta montagna. Pertanto producono abbondante fogliame durante l’inverno, alla fine del quale spuntano già i primi fiori che durante la primavera si trasformano in frutto. Le foglie sono ricoperte da una fitta e sottile peluria, e il peperoncino del rocoto aji largo (di rocoto ce ne sono diversi tipi) è di colore rosso, carnoso e moderatamente piccante, pertanto adatto ad essere farcito e cotto al forno, al bbq o anche fritto. Altra stranezza: i rocoto hanno i semi neri! :-)
Il ripieno questa volta era un vero e proprio impasto di vari ingredienti, triturati e amalgamati insieme, e farcirli è stato un vero lavoro da certosino, perché anziché tagliarli a metà per formare le barchette, li ho svuotati e lasciati interi. Solo i jalapeños, i rocoto no, erano troppo piccoli. Quelli di ho fatti a barchetta.
Col ripieno avanzato ho fatto delle polpettine formaggiose che, cuocendosi insieme a peperoncini, hanno preso anche loro un po’ di piccantezza.
Buoni, davvero buoni. Chi ama i cibi piccanti li dovrebbe provare ;-)
- 24 tra jalapeños e rocoto aji largo a km 0 (di vostra coltivazione)
- 150 g di scamorza bio non troppo asciutta (senza scorza dura, insomma)
- 8 fettine di speck
- un uovo
- 2 cucchiai rasi di pangrattato
- 10 fili di erba cipollina a km 0 (di vostra coltivazione)
- poco sale e una macinatina di pepe nero
Togliere i picciòli ai peperoncini e svuotarli delicatamente dei semi e i filamenti interni, oppure dividerli a metà nel senso della lunghezza, se si vuole fare prima o se i peperoncini sono molto piccoli. Tenerli da parte.
In un mixer a lame, triturare la scamorza con lo speck. Versare in una ciotola e mescolare con l’uovo, il pangrattato, l’erba cipollina sminuzzata, il sale e il pepe.
Riempire i peperoncini con questo impasto, e con la farcitura avanzata, fare delle polpettine e passarle nel pangrattato.
Disporre tutto in una pirofila da forno, spolverare col pangrattato, spruzzare con olio evo spray e cuocere per 15 minuti in forno preriscaldato a 200° ventilato.
Pochi minuti di grill per dare colore, se necessario.
Da oggi e per i prossimi post, chiuderò con una striscia de La Gatta, alle prese con… no, lo scoprirete da soli… non voglio rovinarvi la sorpresa!