Appena lei entrò nella stanza, la illuminò con il suo sorriso e tutto il resto, nella testa di lui, scomparve in un attimo. Si ritrovò adolescente, all’uscita dal liceo: era da quel tempo che una donna non lo incantava così. Cominciò ad osservarla, mentre lei spiegava i piatti che aveva preparato per la serata e solo in quell’istante, si rese conto che era lì per lavoro. Era il critico gastronomico ed era un critico integerrimo. Ma quelle belle mani che si muovevano esperte sull’impasto, erano un tormento. Avrebbe dato un anno della sua vita per essere toccato così.
Mentre era assorto nei suoi pensieri, qualcuno tra il pubblico aveva detto qualcosa che non aveva sentito e lei aveva riso, di una risata cristallina, contagiosa, avvolgente e si era definitivamente perso. La osservava rapito ed annotava nella sua mente tutti i dettagli: i suoi capelli neri legati in una coda di cavallo, il viso, la voce, l’attaccatura dei seni appena a vista.
Intanto il cameriere aveva portato il primo piatto, ed il profumo era diventato un ulteriore annebbiamento dei sensi. L’assaggio era stato meraviglioso, ma era bene confrontarsi con i colleghi, temeva di non essere obiettivo.
Poi improvvisamente, lei era lì al suo tavolo. Si era presentata con il suo sorriso devastante e una stretta di mano vigorosa, chiedendo le impressioni sul piatto. Lui, aveva dovuto tirar fuori tutti i suoi anni di esperienza nelle relazioni con le persone, solo, per riuscire ad articolare una frase di senso compiuto. Appena i suoi occhi verdi gli avevano catturato lo sguardo, ci si era tuffato dentro, desideroso di perdersi totalmente. Per fortuna un collega aveva, chiesto, ed aveva avuto risposte, perché lui era già con lei in una estatica armonia di sensi. Tutto in quella donna lo eccitava.
Allo scambio dei biglietti da visita aveva tentato di relazionarsi, con modesti risultati ed in un attimo la serata era terminata e lei svanita in cucina. I colleghi lo avevano praticamente trascinato fuori, ma avrebbe voluto aspettarla. Aveva il biglietto con il cellulare, non l’avrebbe perduta, ma sentiva, allontanandosi da lei, un grave senso di abbandono. Decenza vuole di lasciar passare un po’ di tempo, ma l’ansia di rivederla non gli dava pace. I social network, avendo un misto di impersonalità e indiscrezione, potevano essere funzionali e aveva deciso di usarli. L’aveva trovata e le aveva inviato un messaggio privato. Quando lei aveva prontamente risposto, il suo cuore si era messo a fare le capriole. In amore si è sempre adolescenti….
Niente di tutto questo è successo nella realtà, ma nel mio sogno è stato solo l’incipit. Non mi era mai capitato di sognare, come se fossi nella vita di un altro (uomo per giunta) e ricordare i dettagli in modo così preciso. Ma al mio risveglio era tutto così reale che incontrarlo di nuovo mi ha generato un gigantesco imbarazzo. Per fortuna lui non ha capito nulla: o almeno spero.
Questa storia accaduta alcuni mesi fa, mi ha molto divertita e ogni tanto mi torna in mente.
Mi sarebbe piaciuto rifare i piatti di questo fantomatico cooking show, ma non li ricordo. Le sensazioni, le emozioni però, mi sono rimaste in mente come fosse accaduto davvero, così ho pensato di rappresentarle in un piatto. In realtà questo non è neanche un piatto, un piatto, è un solo boccone. Un piccolo, voluttuoso, profumato, guscio di cioccolato che racchiude croccanti nocciole tostate. Il suo nome è: Bacio di Cherasco. Il nome è già un preludio erotico e rappresenta benissimo questo sogno, soprattutto nella parte che ho taciuto.
Allora, che Baci di Cherasco siano! Perchè ”la vita è sogno o i sogni aiutano a vivere?” Marzullo docet.
Ingredienti per circa 20 baci:
- 200 g di cioccolato fondente al 70%
- 120 g di nocciole (varietà tonda gentile delle Langhe) pelate e tostate
- 1 cucchiaino di zucchero a velo