Polpette e spaghetti, un’aberrazione, un cibo da cani innamorati, un comfort food, una tradizione italo americana che affonda nei primi del ‘900.
La storia degli spaghetti meatballs sa di leggenda metropolitana: gli americani sono convinti che si tratti di un piatto tipico italiano, gli italiani generalmente inorridiscono, e parlano di falsa tradizione.
Le origini allora, ci si da un gran da fare, a cercarle tra motivazioni sociologiche ed economiche e nella storia degli emigranti dei primi del ‘900.
Avevano pochi mezzi, e in buona sostanza si trovarono ad assemblare la carne macinata per farne polpette e pasta al pomodoro.
Ok, ok, scusate però, prima obiezione: a casa mia le faceva la mia nonna, e per quanto mi piacerebbe avere un’avventurosa storia di va e vieni dagli States, alla Bastianich, i miei avi vicini e lontani provengono tutti ma proprio tutti dalla provincia di Siena.
Toscanitudine inside.
Non ho spiegazioni turbinanti in merito, anche se la mia fantasia potrebbe creare romantiche storie di soldati americani che attraversano i paesi lasciando dietro di loro ricette fantasiose di spaghetti e polpette.
Fatto sta che se trovo un buon macinato, e non ho sbatty di fare il ragù, o sono triste e ho voglia di coccolare qualcuno, ecco comparire magicamente gli spaghetti di Lilli e il Vagabondo.
No, non è la ricetta di Joe Bastianich, e neanche di Lidia.
No, non lo so se è quella originale.
Quello che so è che è quella di casa mia, secondo usi e costumi di famiglia, senza vezzi gastronomici o guizzi creativi.
Ingredienti per le polpette
400 gr di macinato misto ( o come siete abituati per le polpette)
circa 50 gr di pane raffermo ammollato nel latte e strizzato
circa 50 gr di parmigiano grattugiato
1 tuorlo
farina
scorza di limone (ma proprio poca poca)
sale, pepe
Ingredienti per il sugo di pomodoro
1 litro di passata di pomodoro
1 spicchio d’aglio
sale
olio extravergine d’oliva
basilico
400 g di spaghetti
Procedimento
Io procedo così (di solito ho anche degli aiutanti, perchè questa è una di quelle ricette che si possono fare anche con i bambini): amalgamo in una grossa ciotola il macinato, il pane, il sale, il pepe, la scorza.
Poi, tipo catena di montaggio procedo a far polpette ( nè grandi nè piccole) e le infarino.
Se ho dei volenterosi elfi domestici adibiti a produrre le polpette, io nel frattempo metto sù la salsa di pomodoro: olio, aglio e quando soffrigge un pò aggiungo la passata e il sale.
Avvertenza: io uso un tegame che definirei gigante, regolatevi in base a quante polpette farete, perchè non vanno affollate, ma devono stare belle comode nel pomodoro.
Quando il pomodoro comincia a far le bolle aggiungo le polpette, abbasso il fuoco, e le lascio cuocere così, aggiungendo verso fine cottura ( regolatevi voi a seconda di quantità e grandezza delle polpette), il basilico.
E poi non resta che cuocere gli spaghetti.
Trucchetto: per evitare che le polpette si rompano e disperdano durante l’unione con gli spaghetti, le separo dal sugo, condisco la pasta e infine servo gli spaghetti con alcune polpette e il parmigiano.
Ora, se possedete anche una tovaglia a quadretti bianchi e rossi e un fiasco impagliato, mettete su che so, That’ Amore del buon vecchio Dean (Martin) e fatevi questo viaggio a Little Italy.
L’articolo Gli spaghetti di Lilli e il Vagabondo sembra essere il primo su Casually food blogger.