Gli spaghetti di Lilli e il Vagabondo

giphyPolpette e spaghetti, un’aberrazione, un cibo da cani innamorati, un comfort food, una tradizione italo americana che affonda nei primi del ‘900.

La storia degli spaghetti meatballs sa di leggenda metropolitana: gli americani sono convinti che si tratti di un piatto tipico italiano, gli italiani generalmente inorridiscono, e parlano di falsa tradizione.

Le origini allora, ci si da un gran da fare, a cercarle tra motivazioni sociologiche ed economiche e nella storia degli emigranti dei primi del ‘900.

Avevano pochi mezzi, e in buona sostanza si trovarono ad assemblare la carne macinata per farne polpette e pasta al pomodoro.

Ok, ok, scusate però, prima obiezione: a casa mia le faceva la mia nonna, e per quanto mi piacerebbe avere un’avventurosa storia di va e vieni dagli States, alla Bastianich, i miei avi vicini e lontani provengono tutti ma proprio tutti dalla provincia di Siena.

 

dsc_0307Toscanitudine inside.

Non ho spiegazioni turbinanti in merito, anche se la mia fantasia potrebbe creare romantiche storie di soldati americani che attraversano i paesi lasciando dietro di loro ricette fantasiose di spaghetti e polpette.

Fatto sta che se trovo un buon macinato, e non ho sbatty di fare il ragù, o sono triste e ho voglia di coccolare qualcuno, ecco comparire magicamente gli spaghetti di Lilli e il Vagabondo.

giphyNo, non è la ricetta di Joe Bastianich, e neanche di Lidia.

No, non lo so se è quella originale.

Quello che so è che è quella di casa mia, secondo usi e costumi di famiglia, senza vezzi gastronomici o guizzi creativi.

Ingredienti per le polpette

400 gr di macinato misto ( o come siete abituati per le polpette)

circa 50 gr di pane raffermo ammollato nel latte e strizzato

circa 50 gr di parmigiano grattugiato

1 tuorlo

farina

scorza di limone (ma proprio poca poca)

sale, pepe

Ingredienti per il sugo di pomodoro

1 litro di passata di pomodoro

1 spicchio d’aglio

sale

olio extravergine d’oliva

basilico

400 g di spaghetti

dsc_0298Procedimento

Io procedo così (di solito ho anche degli aiutanti, perchè questa è una di quelle ricette che si possono fare anche con i bambini): amalgamo in una grossa ciotola il macinato, il pane, il sale, il pepe, la scorza.

Poi, tipo catena di montaggio procedo a far polpette ( nè grandi nè piccole) e le infarino.

Se ho dei volenterosi elfi domestici adibiti a produrre le polpette, io nel frattempo metto sù la salsa di pomodoro: olio, aglio e quando soffrigge un pò aggiungo la passata e il sale.

Avvertenza: io uso un tegame che definirei gigante, regolatevi in base a quante polpette farete, perchè non vanno affollate, ma devono stare belle comode nel pomodoro.

Quando il pomodoro comincia a far le bolle aggiungo le polpette, abbasso il fuoco, e le lascio cuocere così, aggiungendo verso fine cottura ( regolatevi voi a seconda di quantità e grandezza delle polpette), il basilico.

E poi non resta che cuocere gli spaghetti.

Trucchetto: per evitare che le polpette si rompano e disperdano durante l’unione con gli spaghetti, le separo dal sugo, condisco la pasta e infine servo gli spaghetti con alcune polpette e il parmigiano.

Ora, se possedete anche una tovaglia a quadretti bianchi e rossi e un fiasco impagliato, mettete su che so, That’ Amore del buon vecchio Dean (Martin) e fatevi questo viaggio a Little Italy.

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