Nel dialetto calabrese sono i pittedi cu u salaturi, un fritto appetitoso vanto della nostra cucina tradizionale.
‘U salaturi oltre a essere il caratteristico vaso in terracotta smaltata usato per le provviste, indica pure l’insieme degli ortaggi che vengono conservati sotto sale. Nella mia famiglia usiamo mettere sotto sale peperoni, melanzane e cipolle, altrove aggiungono anche olive schiacciate e fagiolini. In verità si utilizzano tutti quegli ortaggi che si hanno a disposizione, l’importante è che siano a Km 0. Una volta maturo‘u salaturi è ottimo fritto con le sarde sott’olio (qui) oppure per insaporire il pollo(qui).
Come tutte le ricette della nonna queste frittelle sono semplici e veloci da preparare, ma…senza peso. Tutto infatti veniva realizzato secondo il detto “quantu basta”, oppure “na junta”, ossia una manciata. Ricordo che mia mamma al principio ne friggeva una soltanto per saggiarne la sapidità e la consistenza. Io, per sicurezza, preferisco pesare.
Adesso andiamo a preparare i nostri pittedi.
Ingredienti
200 gr di farina 00
50 gr di pecorino calabrese grattugiato
1 uovo
sale q.b.
peperoncino piccante in semi q.b.
100 gr di salaturi
acqua fredda q.b.
olio di semi per friggere
“u salaturi” |
Preparazione
Per prima cosa lavate gli ortaggi per togliere ogni residuo di sale, tamponateli con carta assorbente e poi tagliateli a listarelle.
In una ciotola mettete la farina, nel mezzo versate l’uovo e gradatamente l’acqua. Quando l’impasto incomincerà ad essere fluido unite il sale, il peperoncino, il pecorino e gli ortaggi. Amalgamate il tutto e se necessario aggiungete altra acqua. Fate riposare in frigo per una mezz’oretta.
Trascorso questo tempo mettete sul fuoco una padella e appena l’olio è caldo iniziate a friggere le frittelle. Una volta dorate da entrambi i lati, sgocciolatele e fatele asciugare su carta assorbente.
Un finger food appetitoso e saporito da gustare anche freddo…se avanza.