Ode alla fettina panata.
Esattamente un anno fa scrissi un post per Dissapore rispondendo ad un quesito di quelli sui massimi sistemi: elencare i 5 piatti romani che tutto il mondo dovrebbe conoscere.
Uno dei piatti nominati era una risposta netta e decisa alla milanesissima cotoletta, contenuta nell’elenco simile sulla città di Milano.
La fettina panata.
La fettina panata che ogni romano “la mia mamma fa la migliore” , quella che il giorno dopo fredda in mezzo alla ciriola magari coi peperoni di nonna “che bbbona”.
Quella che tutti i bambini di Roma vogliono per il pranzo della domenica.
E se vi dessi la ricetta?
Perché secondo me tutti dovreste cucinare questo piatto e far felice il bambino che è in voi.
Dunque, come tutti i piatti più semplici nasconde delle insidie, perciò anzitutto procuratevi un buon olio per friggere.
La carne che sia buona, fettine di vitella o di girello, battuta in modo da allargarla, e renderla sottile.
Il primo trucco: fate dei tagli ( 4 o 5 ) ai bordi in modo che in cottura non si arricci.
Ingredienti
fettine di vitella o di girello ( per la quantità regolatevi secondo le vostre abitudini, ma il mio consiglio è abbondare)
uova
pangrattato
sale
Procedimento
Dopo aver battuto e asciugato la carne, sbattete le uova con un pizzico di sale.
Immergete ogni fetta prima nell’uovo, poi nel pangrattato.
Una volta panate tutte le fettine, e verificato che l’olio sia caldo, si comincia a friggere.
Ricordate che la fettina deve risultare croccante ma non dura, e quindi bella dorata.
Accompagnate con qualche fetta di limone.
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