Per alcuni è la pignolata, per altri è la cicerata o cicerchiata. Ma questo famosissimo fritto prende anche altri nomi: struffoli, porceduzzi, sannacchiudere. L’impasto resta comunque sempre lo stesso o quasi, infatti le modifiche apportate sono minime. E se nel napolitano gli struffoli si preparano soprattutto a Natale, in Calabria la pignolata si prepara a Carnevale.
200 gr di miele, io di sulla
olio per friggere
A questo punto prendete un pò di impasto e, su un tagliere, formate dei bastoncini della grandezza di un dito che taglierete a dadini.
Mettete una padella con l’olio sul fuoco e, quando sarà caldo, friggete i dadini di pasta un pò per volta. Scolateli e fateli asciugare su carta assorbente. Sciogliete intanto in un tegame il miele e, prima che prenda bollore, tuffateci le palline e mescolate molto delicatamente in modo che si possano ricoprire di miele. Spegnete il fuoco e versate la pignolata formando la classica piramide. Abbellite la pignolata con i confettini colorati o con frutta candita. Io ho preferito della buccia d’arancia. Più profumata.