Tutto quello che c’è da sapere su una delle tendenze alimentari più in voga del momento
In principio era il crudista. Stile alimentare e filosofia di vita, il crudismo o raw food negli ultimi tempi è diventato una vera moda che si è diffusa a tal punto in Italia da essere al centro di alcuni divertentissimi sketch di Maurizio Crozza nei panni dello chef vegano-crudista Germidi Soia.
Ma siete sicuri di sapere davvero di che cosa si tratta? La definizione non lascia spazio a equivoci: il crudista è chi decide di seguire un’alimentazione a base di prodotti crudi o tutt’al più cotti a temperature molto basse (che non superino assolutamente i 42 °C).
Alla base del pensiero e della filosofia crudista c’è l’idea di alimentarsi nel modo più naturale possibile consumando cibi e prodotti biologici non trattati. Prima della scoperta del fuoco e dei suoi infiniti usi, tra cui quello di cuocere gli alimenti, l’essere umano si alimentava infatti di cibi crudi o seccati naturalmente.
Ma perché decidere di percorrere a ritroso secoli di storia dell’umanità? La scelta è di tipo salutista. La cottura infatti modifica la struttura degli alimenti e comporta la perdita di gran parte dell’acqua, delle vitamine e dei sali minerali in esso contenuti, compromettendone il potenziale energetico e ‘vitale’. E in più non cuocere i cibi è totalmente eco-friendly, non prevedendo l’utilizzo né di energia elettrica né di gas.
Ci sono varie forme di crudismo che si distinguono in base all’inclusione o meno di prodotti di origine animale: il crudismo onnivoro, il crudismo vegetariano e il crudismo vegano o crudiveganesimo.
È quest’ultima tipologia completamente cruelty free quella che ha conquistato il maggior numero di seguaci, tra cui stelle del jet set internazionale, come Sting, Pierce Brosnan, Demi Moore e l’asso del tennis Venus Williams.
La domanda però sorge spontanea: di che cosa si nutrono i crudisti? Si comincia dalla frutta e dalle verdure fresche e di stagione. Nel caso della frutta si può scegliere se consumarla subito, farla essiccare (è il caso di fichi, datteri, prugne, albicocche, uva passa etc.), o surgelarla per preparare ad esempio dei gelati sfiziosi.
Non possono mancare poi semi, frutta secca, cereali integrali, germogli, alghe, radici e legumi (ad eccezione dei fagioli che obbligherebbero alla cottura). E per condire spezie e aromi di ogni genere, oli estratti a freddo come quelli di oliva, girasole e sesamo, aceto di mele, sciroppo d’acero e stevia per dolcificare. Va da sé che i non vegani possono mangiare anche pesce, uova e carne (ovviamente crudi) e latte non pastorizzato.
La cucina crudista fa ampio ricorso alla preparazione di frullati e centrifughe di frutta e verdura che assicurano una dose massiccia di vitamine e sali minerali, ma non mancano anche i piatti più ‘tradizionali’, come sashimi, tartare, insalate e molto altro.
Tra le controindicazioni di quest’alimentazione escludere alcuni alimenti e – in particolare nel caso del crudismo vegetariano e onnivoro – evitare di cuocerli, scelte che possono rivelarsi a dir poco pericolose per la salute. La cottura dei cibi, soprattutto carne e pesce, e la pastorizzazione del latte assicurano infatti l’eliminazione di virus e batteri, proteggendoci così da gravi malattie.
Perciò se desiderate avvicinarvi ad uno stile di vita crudista, vi consigliamo di fare sempre attenzione alla freschezza e alla provenienza dei cibi e di approcciarvi in maniera graduale al cambiamento di dieta, in modo da evitare shock eccessivi per il vostro organismo.