Caramel Croissant Pudding di Nigella

L’ultimo post è di qualche secolo fa.
C’è stata di mezzo una gravidanza ed una bambina. Direi che come giustificazione basta.
Non che non abbia cucinato nulla di nuovo, anzi, ma il tempo era ridotto all’osso.
La priorità era sopravvivere e possibilmente farsi una doccia :)… il blog ovviamente era un bisogno secondario che è stato subito accantonato.
Eppure di ricette ne ho provate! Dolci e salate, vegane e truculente.
Oggi mi va di condividere una ricetta intelligente della Nigellona nostra.
L’ho beccata su you tube e l’ho “pinnata” al volo . Eccola QUI.

Tutto è cominciato il giorno in cui mi è venuta l’insana idea di rispolverare la macchina per il pane .
Voglio una brioche per la colazione e penso:” Butto gli ingredienti dentro, seguo le istruzioni, vado a dormire e mi sveglio con la brioche pronta”.
In effetti è andata così. La brioche però era troppo cotta. Mi sembrava un panettone vecchio ed anche inzupparla nel latte mi sapeva di punizione.

Per questo ho ripescato in fondo alla mia memoria a lungo termine la ricetta del Caramel Croissant Pudding di Nigella. Ovvero come travestire da tortina goduriosa e profumata qualche brioches vecchia.

L’esperimento è riuscito alla grande e ne siamo tutti entusiasti. Il pudding è umido, dolce, profumato di caramello. Una vera goduria. Altro che brioche vecchia! Mi ricorda un clafoutis. Ecco, è un clafoutis di brioches!

Ma veniamo alla ricetta!

Ingredienti:

30 ml di acqua
100 gr di zucchero
3 cornetti ( io ho usato un pezzo del mio pan brioche)
125 ml di latte
125 ml di panna fresca
2 uova
mezzo bicchierino di rum opzionale ( io non l’ho messo)

La prima cosa da fare è accendere il forno a 180°.
Continuiamo col versare in un pentolino lo zucchero e l’acqua.
Si mette il tutto su una fiamma piuttosto vivace e si gira continuamente muovendo il manico e non usando palette o cucchiai. Cinque minuti o poco più e si formerà il caramello.

Si aggiungono a filo il latte e la panna e si continua a cuocere a fuoco dolce per 5 minuti circa. Quando spunta il bollore si toglie dalla fiamma. Aggiungo alla crema mou le due uova sbattute ed amalgamo il tutto.

Intanto in una pirofila dispongo i croissant o la brioche  tagliata a pezzi non troppo piccoli.
Verso sulla brioche il liquido facendo in modo che il tutto venga assorbito bene ( basta fare pressione con una spatola).

Infine inforniamo per 20-25 minuti.

Buono. Buono, buono che voglio provare a rifarlo coi croissant.
Il dolce, come si evince dalla fantastica foto che vedete qui sopra, si conserva in frigo ricoperto con la pellicola.
Che dire? Provateci! Un avanzo triste può diventare un dolce meraviglioso.

ps    nel video di Nigella ho visto successivamente che lei ha aggiunto alla crema anche del liquore. Perché Nigella per partito preso se può aggiungere anche solo una caloria ce la mette. Quindi volendo un bicchierino del proprio liquore preferito o di bourbon, come consiglia lei, mettetecelo.
Che poi diciamolo, mi sono anche chiesta cosa fosse ‘sto bourbon, non essendo una bevitrice di super alcolici e limitandomi a mirto e nocino ( che li beviamo io e Tina Pica ai tempi suoi) avevo le idee confuse in merito.
Il bourbon è un tipo di whiskey. Ma poi ovviamente ci sono i puristi e quindi no, non sia mai, il bourbon è si un tipo di whiskey ma deve essere prodotto in Ammerica what’s Ammerica, avere una percentuale di mais fermentato che oscilla tra il 51 e il 79 per cento. Deve invecchiare almeno due anni in botti di rovere bruciate ma nuove ( fidiamoci sulla parola che poi le buttano). Il migliore pare essere quello del Kentucky dove l’acqua calcarea fa la differenza! Embè! ( fonte)
Quindi noi comuni mortali ci mettiamo il liquore che si usa per i dolci che compriamo all’eurospin perché tanto va nei dolci, invecchiato in botti di plastica, che si trova prevalentemente nelle migliori periferie.
Voglio vedere chi la sente la differenza!
Però la storiella del bourbon scioriniamola che fa tanto scena. Inventiamoci anche un amico che ci ha portato una bottiglia dal Kentucky.

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