Gli ingredienti per circa 6-8 persone sono:
- 5 uova
- le foglie di un mazzetto di ortiche
- 600 g di farina 0 (o metà 0 metà semola)
- 300 g di ricotta
- 100 g di robiola al tartufo (o scaglie di tartufo quando è stagione)
- 200 g di parmigiano grattugiato
Con il mixer da cucina frullare le uova con le ortiche. Impastare poi la farina farina con il composto di uova fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto (potete anche aiutarvi con la planetaria). Avvolgere con pellicola per alimenti e lasciar riposare in frigorifero la pasta per 24 ore. Amalgamare i formaggi ed il ripieno (o compenso in Romagna) è pronto! Stendere la pasta molto sottile (2-3 mm) con l’ausilio di una macchina per la pasta (la nonna papera per intenderci), oppure con il mattarello da vere “sfogline” e tagliarla a quadretti di circa 5×5 cm. Adagiare una noce di compenso su ogni quadrato. Piagare a metà il quadrato lungo la diagonale e creare un triangolo (sigillare bene i lembi con le dita), a questo punto unire le due estremità.
Buttare la pasta in abbondante acqua bollente salata e appena riprende il bollore cuocerla per qualche minuto. Condire i cappellacci con burro e salvia oppure con il burro alle erbe aromatiche. L’importante è non coprire la delicatezza di questi cappellacci con sughi dai sapori forti.