Il cachi è un albero da frutto originario dell’Asia orientale e appartiene alla famiglia delle Ebenacee. Dopo aver inaugurato la nuova sezione del blog e avervi parlato del melograno, oggi ho deciso di dedicare spazio a questo frutto alla pianta, alla coltivazione, alle sue proprietà e agli usi che se ne possono fare in cucina e non solo. La pianta Diospyros kaki è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo ed è molto conosciuta per l’utilizzo che se ne fa in Cina da oltre 2000 anni. È originaria della zona centro-meridionale della Cina ed è una pianta che deve essere ben drenata. Infatti sopporta male i climi caldo umidi, in particolar modo se non viene ben drenata.
Il cachi è anche detto “mela d’Oriente” e i cinesi lo definirono l’albero delle sette virtù in quanto dà grande ombra, dà agli uccelli la possibilità di nidificare fra i suoi rami, non viene attaccato dai parassiti, le sue foglie sono decorative fino al momento delle gelate, il legno è ottimo per fare un buon fuoco e la caduta abbondante delle foglie fornisce ricche sostanze concimanti.Dalla Cina si è esteso in vari paesi limitrofi, come la Corea e il Giappone.
Intorno alla metà dell’800, la pianta si diffuse in America e in Europa. In Italia, invece, i primi impianti di coltura sorsero nel Salernitano e, successivamente si estesero in Emilia. La coltura dei cachi è importante solo in Campania e in Emilia dove si hanno produzioni rispettivamente di 35000 e 22000 tonnellate.
Il cachi: L’albero
Gli alberi di cachi sono a foglia caduca con una altezza che arriva fino ai 18 metri circa, anche se di norma sono mantenuti a modeste dimensioni, con specifiche potature. Le foglie sono grandi, ovali, allargate, glabre e luminose. Negli alberi allevati per ottenere il frutto, si riscontrano solo fiori femminili in quanto gli stami sono abortiti. La fruttificazione avviene, quindi, in seguito ad impollinazione da parte degli alberi della stessa specie, ma provvisti di fiori maschili.
I frutti sono costituiti da una grossa bacca di forma sferica, alcune volte appuntita e appiattita. Normalmente sono eduli solo dopo che hanno raggiunto la sovramaturazione, ovvero quando la polpa si presenta scura e molle. Tenete presente che esistono anche cachi che producono frutti partenocarpici non astringenti, quindi già pronti per il consumo fresco al momento della raccolta, nonostante al momento della raccolta il frutto si presenta duro e immaturo.
In Italia, per quanto riguarda il nome del frutto con il quale spesso si indicano delle accezioni volgari, i frutti commestibili alla raccolta vengono chiamati loti o kaki mela. Proprio questi ultimi vengono consumati sia più acerbi, sia ad uno stato avanzato di maturazione. La pianta del cachi è una pianta idonea al clima mediterraneo, ma riesce a sopravvivere anche a temperature sotto lo zero. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, compresi quelli argillosi a patto che siano ben drenati e a scarso contenuto di sodio. La pianta vive bene anche nel territorio siciliano, in particolare nella città di Palermo.
Il cachi: Coltivazione
Le coltivazioni dei cachi si distinguono, oltre che per le caratteristiche vegetative, anche per il comportamente che assumono dopo l’impollinazione. La classificazione pomologica dei frutti è determinata proprio dagli effetti dell’impollinazione sulle caratteristiche organolettiche dei frutti al momento della raccolta. Le coltivazioni si suddividono in due gruppi principali:
- Costanti alla fecondazione: Sono i frutti che mantengono la stessa colorazione della polpa;
- Variabili alla fecondazione: Sono i frutti che modificano le caratteristiche della polpa che risulta chiara e astringente nei frutti partenocarpici, e risulta più scura e non astringente nei frutti fecondati.
Le principali zone di produzione, come vi ho già accennato in precedenza, sono la Campania (zona napoletana e l’Agro Nocerino Sarnese), la Romagna (zona forlivese) e la Sicilia (zona palermitana). Le malattie che possono colpire la pianta, sono quelle da funghi che vanno a colpire le radici facendole marcire. Per quanto riguarda gli insetti, quelli dannosi sono le cocciniglie.
I cachi: Proprietà nutrizionali, conservazione e usi in cucina
Il cachi apporta circa 65 calorie per 100 grammi di prodotto. È composto dal 18% di zuccheri e da circa l’80% di acqua, mentre lo 0,80% è composto da proteine e lo 0,40% da grassi. Sono molto ricchi di vitamina C ed è ricco di beta carotene e potassio. Il frutto ha proprietà lassative e diuretiche ed è sconsigliato a chi soffre di diabete o ha problemi di obesità. Se consumato acerbo, il frutto risulta essere astringente a causa della notevole quantità di tannino presente.
Il cachi non maturo si presta ad essere essiccato e conservato per diversi mesi. Per fare questo dovrete tagliare il frutto in 8 spicchi, sbucciarlo, denocciolarlo e metterlo al sole ad essiccare o in un essiccatore ad aria calda.
In cucina vengono utilizzati e impiegati nella preparazione di diverse ricette. Io ho provato a preparare le tortine soffici al cacao e cachi. Credetemi sono davvero sofficissime, ideali per la colazione e si mantengono soffici per diversi giorni.
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