Buono a sapersi è stato il mood della giornata formativa e informativa che si è tenuto martedì 21 marzo 2017 presso il Mulino Agugiaro & Figna di Padova. Per me è stato un vero piacere poter partecipare alla giornata e scoprire questa realtà che ancora non conoscevo. Il Mulino Agugiaro & Figna produce farine professionali, quindi per noi comuni mortali impossibili da utilizzare! A meno che non abbiate un amico pizzaiolo, allora la storia cambia!
In realtà il prodotto “Le 5 Stagioni” io lo conosco da alcuni anni, cioè da quando ho iniziato a frequentare il mio amico Gianni Di Lella, che è testimonial di questa farina e la utilizza nel suo locale. Un ottimo prodotto! Ma non sono qui per raccontare del nostro progetto (Special & Good Taste Pizza ndr), ma per parlarvi di quello che mi è capitato martedì scorso.
Appena arrivata al Mulino sono stata accolta in modo molto caloroso da Alice e Benedetta e mi è stato presentato immediatamente il Presidente Giorgio Agugiaro, che da bravo padrone di casa ha atteso i suoi ospiti sulla soglia…del mulino. In questo caso davanti all’edificio più antico del suo Mulino, quello che risale al quindicesimo secolo, da cui poi si è sviluppata la realtà che possiamo vedere oggi.
E da ottimo padrone di casa , Giorgio Agugiaro ci ha raccontato della sua famiglia di mugnai, ormai alla sesta generazione. Dalle sua parole traspare l’amore e il rispetto per questo lavoro, e per il prodotto che trasformano in farina.
Ci ha fatto compagnia la bravissima Tessa Gelisio, espertissima sull’argomento, come testimoniano i racconti sul suo blog.
Gli ospiti illustri dell’arte bianca che ci hanno lasciato a bocca aperta sono stati Guglielmo Vuolo, Jacopo Mercuro, Massimiliano Crocetti e Marco Perez, tre esperti pizzaioli e uno chef d’eccezione, accomunati dall’amore per la pizza.
Quattro modi differenti di “fare” la pizza, tutti validissimi e buonissimi, con un denominatore comune. La qualità della materia prima deve essere elevatissima, e il metodo di lavorazione curato e fatto secondo natura.
Cerco di spiegare meglio questo concetto. Ogni pizzaiolo ha la sua ricetta, più o meno gradita, e su questo non si discute. La cosa importante è che il risultato finale sia un prodotto gustoso, sano e soprattutto digeribile.
E queste condizioni le possiamo avere solo se la materia prima è di ottima qualità e viene lavorata nel modo corretto, rispettando i tempi di lievitazione e maturazione e, aggiungendo la giusta quantità di lievito; quantità che dipende dal tipo di farina utilizzato. Non c’è via di scampo, le tre cose sono collegate e sono indivisibili.
Quattro esperti per quattro impasti differenti con quattro lievitazioni differenti.
E il prodotto finale è sempre pizza! Incredibile!
Però è proprio così. Guglielmo Vuolo ci ha parlato della pizza napoletana, con un buonissimo impasto leggero e un cornicione perfetto. Ci ha fatto assaggiare la pizza marinara ai 4 pomodori, una favola!
Jacopo Mercuro ci ha deliziato con una pizza romana in teglia, dall’alveolatura perfetta, croccante fuori e morbida all’interno. Farcita con il bollito alla romana e con l’aggiunta di un pochino di salsa verde, una vera squisitezza. Massimo Crocetti ci ha raccontato della sua pizza classica, preparata in versione Margherita e ci ha raccontato del suo Biverò Pizza Academy.
Ultimo, ma non per importanza, lo Chef Marco Perez, Executive Chef del Byblos Hotel Villa Amistà.
Ci ha fatto assaggiare la sua pizza gourmet, preparata con grani antichi e farcita con crema di fave, gambero rosso del Mediterraneo e spuma di caprino.
Insomma una giornata all’insegna della pizza di qualità!
#buonoasapersi
“Rafè, nun te piglià collera, è cos‘e niente!
Però pure tu con ‘sta pizza Margherita,
alla Regina Margherita di Savoia non potevi preparare un piatto di pasta,
nu ragù, ‘na genovese, ‘na lasagna.
Vedi un po’ che cosa hai combinato!