Sono tornata a Firenze, che è sempre splendida, in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica di Alan Gelati, e ho avuto il piacere di cenare al Borgo San Jacopo, ristorante stellato dell’Hotel Lungarno. Il ristorante si sviluppa su due piani e, come per tutta la struttura, è caratterizzato da uno stile raffinato che richiama il mare, declinato in bianco e blu. Arricchito da boiserie, grandi vetrate con vista sul Ponte Vecchio, e alle pareti una collezione d’arte unica di ben 450 opere.
Come consuetudine ho chiesto all’executive chef Claudio Mengoni tre caratteristiche della sua cucina, mi ha risposto: concreta, tradizionale e innovativa. Ed io aggiungerei anche raffinata ed artistica, due peculiarità che da sempre sono al primo posto alla Lungarno Collection, il gruppo alberghiero per cui lavora lo chef e che si ritrovano alla grande nei suoi piatti.
Classe ’84 e con un curriculum vitae di tutto rispetto che lo ha portato a lavorare in ristoranti importanti: Andrea Berton al Trussardi alla Scala, Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo, Andrea Migliaccio all’Olivo del Capri Palace, Enoteca Pinchiorri, l’Assaje dell’Hotel Aldrovandi di Villa Borghese dove Claudio ha conquistato la sua prima stella nel 2016, è poi ritornato un anno fa nella sua Firenze, dove ha preso in mano le redini della cucina del Borgo San Jacopo, rinnovando la stella Michelin.
I suoi piatti sono un viaggio esperienziale nel gusto. Non utilizza più di tre o quattro ingredienti per ciascuno di essi, spaziando non solo nel territorio, ma in tutta Italia, attingendo anche all’estero, come il maialino spagnolo, purché siano tutti prodotti di alta gamma. Utilizza cotture semplici che rispettano il prodotto, come il sottovuoto e la bassa temperatura.
Il mio percorso degustazione è iniziato con un’entrée: mini montanara pomodoro e provola affumicata; bigné con pecorino, pera e zenzero; tartelletta di verza e faraona, e cecina fritta con quenelle di paté di fegatini.
A seguire l’amuse bouche; gnocco di seppia cremoso al pistacchio battuta di basilico e zest di limone
Il menu experience è partito con battuta di Fassona con senape rustica, ravanelli e tartufo nero
due primi: ravioli di piselli, scampi di crudi, pappa al pomodoro e consommé di scampi
e risotto al pecorino di Pienza, cicoria, zafferano e polpette di Chianina
e due secondi: rombo chiodato con lattuga romana, mandorle e prosciutto di Parma
e maialino da latte in porchetta con scorzonera, scalogno al Porto e senape Dijon
Un pre dessert ludico: lollipop cioccolato, panna cotta e lampone
Amorellino: cannolo e bolle di Morellino, mousse di ricotta, biscotto alle more e gelato al fior di latte, omaggio al famoso vino toscano
Gourmandises: tartelletta al tiramisù, finanziera lampone e cioccolato, bigné all’irish coffee con arachide caramellato
Il wine pairing è stato sapientemente curato dal sommelier Salvatore Biscotti, che ha attinto dalla nutrita carta dei vini del ristorante, con oltre 900 etichette, creando un abbinamento mirato.
Borgo San Jacopo
Borgo San Jacopo 62/R
50125 Firenze
Tel. 055 281661
P.S. Piatti ben equilibrati, giochi di sapori e consistenze e profumi stellati in Oltrarno.
L’articolo Borgo San Jacopo, la stella che brilla sull’Arno proviene da Isabella Radaelli.