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Oggi vi ripropongo una ricetta postata un po’ di tempo fà ma che è sempre nel mio cuore e rifaccio ogni volta che la bietola a coste è di stagione! :)
Come raccontavo la prima volta che le postai, queste coste impanate erano chiamate “bistecche dei poveri” da mia mamma e prima di lei da mio nonno. Diceva che nel dopo guerra, quando non ci si poteva permettere troppa carne, si mangiavano le coste della bietola impanate, un piatto comunque gustoso e sostanzioso ed il nonno le chiamava appunto così… bistecche dei poveri! ;)
Ho sempre amato la bontà legata alla semplicità di questo piatto, sono buonissime ed una tira l’altra ma diciamo che hanno acquistato un valore aggiunto da quando mia mamma è mancata poco più di tre anni fà e come per molte altre ricette che mi ha lasciato, farle è un modo per sentirla sempre vicina a me.
Le memorie viaggiano attraverso molteplici vie …ed il cibo, insieme agli odori… sono dei mezzi potentissimi per ricordare e rivivere chi non è più fisicamente accanto a me.
Ed ora vi lascio alla ricetta è la prossima volta che vedete della bietola a coste con le coste belle corpose e ciccione ricordatevi delle bistecche dei poveri e provatele! ;)
- la parte bianca della bietola a coste
- pangrattato
- parmigiano reggiano grattugiato
- uova
- sale
- olio per friggere
Non ho messo le quantità apposta poiché ognuno poi si regola a piacere.
Si prende la parte bianca della bietola a coste e le si fa sbollentare per 5 minuti in acqua salata.
Le si pone poi ad asciugare e raffreddare su un panno per alcuni minuti.
Dopodiché procedere con l’impanatura, passando due volte ogni costa prima nell’uovo sbattuto e leggermente salato e poi nel pangrattato mischiato con un po’ di parmigiano grattugiato.
Friggere le coste in olio bollente finché ben dorate e poi metterle sulla carta per fritto per far assorbire l’olio.
Salare a piacere e servirle ancora ben calde.
Today I post for a second time… but first time in english a recipe I already posted years ago! :)
This is a very special recipe to me… it was something that my mum was used to make to cheer me up when I was down… a special treat which belonged also to her memories… cos her dad made these “poor men” steaks to her when she was a kid!
My grandpa was used to make these big fried chard stalks during second wolrd war time, when there wasn’t too much money to buy meat and so these were the “poor” version of a steak!
My mum passed away 3 years ago and to make this recipe (or all the other recipes she left me) it’s a wonderful way to keep her memory alive and to feel her close to me always! :)
Anyway… this dish may be “poor” …cos it’s simple and cheap but it’s rich in taste… so next time you see some chards with big white stalks remember of this recipe and fry them this way… you’ll love them!
- the white stalks of chard
- breadcrumbs
- grated parmesan cheese
- eggs
- salt
- oil to fry
I didn’t specify quantities cos you’ll see according to the quantity of chard you have.
Boil the white stalks of chard in salted water for 5 minutes. Drain and pat them dry on paper towels. Let them cool.
In a dish which eggs. In another dish mix breadcrumbs with some parmesan cheese. Pass the stalks into beaten eggs and then coat them with breadcrumbs mixture. Coat them this way twice.
Deep fry into hot oil until golden brown. Drain over paper towels, add some salt and serve hot.