A cena con la lettura: Afrodita – racconti, ricette e altri afrodisiaci, Isabel Allende

Premessa: Isabel Allende è la mia scrittrice preferita da quando avevo 14 anni. Ho letto ogni suo libro, ne ho più io che una libreria ben fornita! Ho perfino libri che alla Feltrinelli mi chiedono “ma sicuro sia suo?”… Tra questi, un tempo, c’era proprio questo Afrodita. Quando ero piccolina, era difficile per me venire a conoscenza di nuovi libri degli autori: primo perché non avevo internet e secondo perché a Benevento sono dei disgraziati che fanno fallire le librerie, quindi ce n’era una sola. La fortuna di quella libreria ha voluto che si trovasse vicino al mio liceo, quindi io ci passavo giornate intere lì dentro e ho fatto ovviamente amicizia con il proprietario che mi faceva arrivare qualsiasi libro bizzarro mi venisse in mente. Ed è così che ho scoperto questo libro/ricettario.

Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l’amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavori in sospeso o per virtù puritana.

Chi è l’autrice?

Isabel Allende è nata a Lima, Perù (senza nemmeno guardare informazioni su altri siti, so più io della sua vita che internet) il 2 agosto 1942. Cresce in Cile, Paese natale di sua madre, dopo che quest’ultima ha il coraggio di lasciare il marito, reo di alcuni scandali a sfondo sessuale. Cresciuta nella casa del nonno materno a Santiago – capitale cilena -, l’Allende è circondata da un’atmosfera mistica che l’accompagnerà per tutta la sua esistenza: si tratta di sua nonna, la quale, secondo la giovane scrittrice (ai tempi, eh!) era una veggente. Si va così formando il carattere curioso e intraprendente della donna che la porterà a dover abbandondare il Cile quando, nel 1973, ci sarà un colpo di stato ai danni di suo zio, il presidente comunista Salvador Allende. Per un certo periodo vivrà con suo marito e i figli in Colombia e sarà lì che, mentre cerca di scrivere una lettera al nonno morente, si renderà conto di star scrivendo il suo primo romanzo: La casa degli spiriti.

Di cosa parla?

Il romanzo si divide in – quasi – tre parti: romanzo, con storie inventate dall’autrice, storie autobiografiche e ricette. La madre dell’Allende, Panchita, è una cuoca appassionatissima ed è una grande esperta in materie amorose. Si tratta, infatti, di un libro scritto a quattro mani da madre e figlia, legatissime. Cresciute entrambe in un ambiente molto religioso, qui ritroviamo due donne che sono pronte, invece, a mettersi completamente in gioco sul punto di vista sensuale, scatenando la fantasia sia sulla carta che ai fornelli.

Quali sono le ricette?

Le ricette sono davvero numerose, correlate di disegni meravigliosi (Robert Shekter) e di consigli pratici sull’esecuzione. Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall’habanera di gamberi all’insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell’ironia (grazie, retrocopertina).

Perché questo libro?

Penso sia chiaro che ho una passione per questa donna, ma se non l’avete capito ve lo riscrivo, eh! Comunque, ho pensato di scuotere un po’ il blog con questo libro piccante (ma, giuro, non è per niente sconcio!): inoltre le ricette sono davvero squisite, io ne ho provate tantissime assieme a mia cugina e siamo sempre rimaste a leccarci i baffi. Alcune le trovate anche sul blog, non potevo certo astenermi dal pubblicarle ”</p

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