Terza puntata sulle Cene in bianco, ed eccoci qui a parlare di città.
Come già vi ho accennato il colpo d’occhio di tutte le cene in bianco del mondo, che sia Parigi sotto la torre Eiffel, New York o Bari, o Ostia toglie il fiato.
Probabilmente è un fatto psicologico, forse siamo talmente disabituati al bello che poi tutta questa moltitudine di folli bianco-vestiti ci riempie il cuore.
Mi piace moltissimo il concetto di riqualificazione urbana e umana, che ho letto in giro su post e articoli.
Vivere con calma e lentezza un luogo della città che magari vediamo tutti i giorni, una piazza, un pontile, un parco, ma senza mai coglierne veramente l’essenza.
E mi piace il concetto di creatività e costruzione dell’ evento: solitamente gli organizzatori infatti forniscono l’idea, si occupano di logistica e scartoffie burocratiche, ma i veri protagonisti sono le persone e la loro fantasia nell’ imbandire la propria tavola e creare il proprio outfit.
Andando a scorrere le foto delle città italiane in cui si è svolta la manifestazione si ha la sensazione che la convivialità e la voglia di essere differenti ed esprimere se stessi nella versione migliore di noi stessi, renda effettivamente migliore la città tutta intorno.
Ci vediamo la prossima settimana con la quarta puntata.
le foto di questo post provengono da articoli di quotidiani online, tranne una che proviene da #OstiaCenaInBianco 2014.
L’articolo 10 Tips and tricks sulle Cene in bianco, riqualificazione urbana e umana sembra essere il primo su Casually food blogger.