Oggi voglio parlarvi del mio ultimo viaggio, in una terra tanto discussa quanto meravigliosa… l’Iran!
Un viaggio che mi ha permesso di scoprire il fascino senza tempo del deserto, le rovine e la storia di un antica e rigogliosa Persia, che mi ha regalo tramonti e albe da perdere il fiato e panorami ineguagliabili degni delle storie di una mille e una notte .. il tutto contornato da “piatti poveri” , gustosi e variegati, preparati sapientemente equilibrandone il gusto grazie ad uso magistrale delle spezie e della frutta secca.
Cucina per lo più a base di carne bianca, riso, verdure, legumi e frutti di vario tipo, in grado di rendere delle noiosissime melanzane un piatto unico che ti fa venir voglia di mangiarne ancora e ancora, dove i datteri e il sesamo di fondono per formare una salsa di accompagnamento dal sapore unico; dove fichi e gelsi essiccati diventano un gustoso spuntino; dove persino lo yogurt viene aromatizzato nei modi più strani per diventare condimento di un semplice riso in bianco. Un luogo in cui anche dei semplici biscotti al cocco riescono a diventare i dolci più buoni del mondo, per non parlare poi del gelato con lo zafferano, semplicemente delizioso.
È anche vero che di piatti strani c’è ne sono parecchi, strani per me o per noi ovviamente, tant’è che il primo impatto ci ha lasciato interdetti e un po disgustati, di certo non ti aspetti lingua in umido e cervella di prima mattina, magari per cena, ( ma magari anche no), per fortuna poi tutto ha preso una piega diversa ed è stato un escalation di sapori.
E che dire poi dell’ospitalità e di quelle gentilezze che noi abbiamo perso in nome di un emancipazione femminile portata forse all’estremo.. e qui mi chiedo, lontana dal populismo e dal femminismo, ci siamo emancipate davvero o abbiamo semplicemente perso il diritto ad essere rispettate in quanto donne? su questo ci sto ancora riflettendo, in realtà ci rifletto su già dal viaggio in India lo scorso anno, ma il mio pensiero è molto più complesso e confuso per essere espresso in poche righe e sicuramente non idoneo a questo contesto, ma intanto quel fragoroso ” lady first” risuona ancora nella mia testa ogni qual volta che vedo un uomo mancare di rispetto alla propria donna, ogni qualvolta che non vedo quel piccolo gesto di galanteria che inconsciamente tanto cerchiamo, come aprirci la portiera della macchina o tenerci il portone di casa aperto, e che li, in Iran, è talmente d’uso che all’inizio non essendoci abituati quasi infastidisce.
Ma torniamo alla cucina, da bravi italiani anche noi abbiamo dato il nostro contributo culinario, rivisitando e portando sulla tavola dei nostri amici iraniani, dei must della nostra cucina, adattandola ovviamente agli ingredienti del luogo. Adattamento reso possibile da Andrea Pedretti che grazie alla sua esperienza ha saputo trasformare pietanze semplici in dei veri capolavori, parliamo di gnocchetti al sugo, torta di mele e ovviamente la pizza. Io mi sono solo limitata a fare da sous chef ( parolona mi sento più una casalinga disperata in realtà ma mi sono divertita moltissimo